Le due anime di Daniele Silvestri s’incontrano a Sanremo. A sei anni dal travolgente successo della sua ultima partecipazione con La paranza, il musicista torna sul palco dell’Ariston con i brani “A bocca chiusa” e “Il bisogno di te (Ricatto d’onor)”, di cui firma musica e testi.
Declinazioni diverse dello stesso talento poetico, le due canzoni incarnano, ciascuna a suo modo, l’universo musicale di Silvestri. Dai contorni intensi, “A bocca chiusa” rimanda alla tradizione del cantautorato impegnato. Voce, pianoforte con echi d’orchestra e l’uso del romanesco in alcuni passaggi per un brano che vuole essere una fotografia in “bianco e nero” di una situazione amaramente attuale: il disagio e il malcontento sociale che invadono le piazze italiane ed europee in questi ultimi anni. Ma anche una dichiarazione d’amore, seppur disincantato, nei confronti della vita e della partecipazione sociale. Atmosfera più leggera e irriverente per “Il bisogno di te (Ricatto d’onor)” che musicalmente vira su ritmi decisamente dance e sembra alludere ad una banale storia di coppia. Ma in realtà tra le righe si delinea la storia di un rapporto insano, ossessivo, di una dipendenza quasi “criminale” tra i due protagonisti.