Di giorno
Dentro un’irreale nebbia
Nascondo
Ogni doloroso tormento
Svicolo regole mi ribello
Affilo le unghie
le affondo
Nel grigiore del mondo
Ma di notte,
Quando le infinite stelle
Ci piovono addosso
E cadono nel paradosso
Di un mondo splendente
Trasformo, confondo,
Divento un’anima imbelle
E precipito nel… niente
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Pensavo dormissi
Non sei rimasto
Sveglio, in attesa
Del mio ritorno, fantasma
D’un passato sepolto?
Pensavo dormissi
Mentre guardavo
Il tuo viso
Immobile, il respiro
Assente
Pensavo dormissi
Eri presente
Col corpo. La mente
Si era involata
Così la tua anima
Inviolata. Dileguata
Pensavo dormissi
Eri invece sparito
Nel tempo non più attuale
Assente nel finito
Nell’infinito eternamente
Scomparso
Voglio pensare che ancora tu dorma
Fino a quando
Con te dormirò
Nel sonno immortale
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DECLAMANDO IN ELLE A LISBONA
Lieve e letargica
Lungo la linea
Lagunare
La limpida
luce lunare
Lentamente
Levitando
Languisce
Latente e liquida
Lastricando
Lucenti logge:
Lisbonesi
Lapislazzuli
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SEGUENDO SAGOME SOGNANTI
SCORRENDO
SULLA STRADA
SOPRA STRISCIE
SOLCATE DI SOLE
SFUGGENDO
SENTIMENTI
SVANITI
SOFFIATI
SULLE SPIAGGE
SOLITARIE
SABBIOSE
SILENZIOSO SCIVOLA
STRISCIANDO SERPENTINO
SULLA SCOGLIERA
SOLO UN SOGNO
SCRIVO SOTTILI
SOSPIRI
SOPRA SASSI
SGORGANTI SANGUE
SORRIDO
SCOPRENDO SEGNI
SMARRITI
SCRITTURA SANSCRITA
SCONOSCIUTA
SENZA SEMBRARE
SAPENDO
SOFFERMO LO SGUARDO
SEGUENDO SPLENDIDE
SAGOME SOGNANTI