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“Per tutto l’amore” di Irene Cao

Da Vivianap @vpicchiarelli

per-tutto-lamoreDOPO IL SUCCESSO INTERNAZIONALE DELLA SUA TRILOGIA, IRENE CAO TORNA CON UNA NUOVA AVVENTURA RICCA DI PASSIONE, PER RICORDARCI CHE NESSUNO PUÒ SCEGLIERE CHI DESIDERARE.

Partire, lasciarsi alle spalle il passato per scrivere con lui il suo futuro. Ha scelto, Linda: vuole Tommaso senza riserve, con tutto l’amore di cui è capace. Una follia, per una donna indipendente e legata alla sua terra come lei. Ma se a chiederle di seguirlo, lontana da casa e dal suo lavoro come interior designer, è Lord Perfection in persona, con i suoi micidiali occhi blu ghiaccio, resistere è impossibile. Così, dalla campagna veneta Linda si ritrova a correre lungo il fiume Tago, seguendo il profilo morbido delle colline di Lisbona. Certo, l’ingresso nel jet set internazionale frequentato da Tommaso – tra noiose cene diplomatiche e ossessione per la forma – è un po’ turbolento e per niente trionfale… Linda deve imparare a modulare il suo carattere spigoloso con la sottile arte del compromesso, per non deludere l’uomo che vuole renderla felice a ogni costo. Tommaso infatti adora sorprenderla, e la desidera con un’intensità travolgente. Anche se a volte la sua passione per lei assume contorni quasi morbosi, e si trasforma in un gioco dalle regole perverse che sembra appannare la loro vita perfetta. Perché è perfetta: di questo Linda è sicura. Almeno finché il destino decide di incrinare il loro delicato equilibrio. E questa volta ha gli occhi familiari e dolci di chi ti é sempre stato accanto e non hai mai creduto potesse renderti davvero felice. Perché, come ci svela Irene Cao, il vero amore non è mai perfetto. È unico. E non ti chiede mai di cambiare.

Rispetto al primo romanzo della “duologia”, dal titolo “Per tutti gli sbagli“, questo mi ha appassionato di più, proponendo un finale non scontato, sebbene forse prevedibile già a partire dalla metà della storia. Molto belle le descrizioni di Lisbona e dei sentimenti dei personaggi, troppo forzate le scene di sesso e poco credibile il personaggio di Tommaso, rigido e perverso, ma senza slanci. Attendo la prossima fatica della Cao per farmi un’idea precisa del suo modo di scrivere e della sua potenza narrativa che, devo dire, mi era sembrata molto intensa leggendo la trilogia di Io ti guardo, Io ti sento, Io ti voglio, mentre in queste ultimi due romanzi sembra essersi appannata.


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