“Se mi ammazzano
o mi si rompe il cuore qualche giorno,
miei cari, non vi lascio
né case, né terreni né denari:
Pur amici della terra che vi ha cresciuti,
non sarete paesani di nessuno:
cittadini del mondo,
figli del nord e del sud, a disagio
ogni volta vi chiuderete in nidi.
Vi sono grato
di non esservi vergognati di me
quando mi eran contro quasi tutti,
e di non esservi affatto infatuati
quando son capitati degli applausi.
Vi sono grato
della gioia che ho avuto anche da voi.
Vi lascio
una vita scoperta intensamente
giorno per giorno:
ho cercato per voi
di guardare oltre l’attimo, vivendolo,
di vedere oltre i giorni, oltre gli anni,
di imparare a collaborare,
di premere con la gente per cambiare
questa terra, ma non contrapponendo
l’azione nonviolenta alla violenta
se rivoluzionarie, praticando
l’impegno nonviolento per il nuovo
come figlio, sviluppo più perfetto
dell’impegno violento.
Forse talvolta avrete nostalgia
delle nostre riunioni, del tentare
di trovare le soluzioni insieme.
Talora vi ho lasciato troppo soli
talora vi son stato troppo appresso;
penso mi scuserete se talora
vi son stato noioso:
la vita è difficile,
ed avevo premura per voi.”
Danilo Dolci dalla raccolta “Il limone lunare. Poema per la radio dei poveri cristi” del 1970