È il centrodestra di Lars Lokke Rasmussen ad uscire vincitore dalle elezioni legislative in Danimarca, supportato anche dal Partito del popolo danese, ossia l’estrema destra xenofoba che ha raccolto il 21.1% dei voti.
La coalizione di Rasmussen si è infatti aggiudicata 90 seggi su 179, 5 in più della formazione di centrosinistra a sostegno della premier uscente, Helle Thorning-Schmidt, che ne ha ottenuti solo 85, benché il suo Partito Socialdemocratico rimanga comunque il più votato, con il 26.3% dei consensi.
La Thorning-Schmidt, che ha ammesso la sconfitta ed ha annunciato le sue dimissioni da leader dei socialdemocratici, ha dichiarato in seguito alla conferma dei risultati: ”abbiamo vinto la compagna elettorale ma perso per un soffio le elezioni”, aggiungendo che “Rasmussen sarà sicuramente felice di ereditare un paese in ottima salute”.
Anche quest’ultimo ha commentato la propria vittoria, affermando che: “eravamo certi che, quando nel 2011 abbiamo consegnato le chiavi dell’ufficio alla nuova premier, quello fosse solo un prestito”; prima che, quattro anni fa, il centrosinistra trionfasse alle elezioni, Lars Lokke Rasmussen era infatti il primo ministro, succeduto nel 2009 ad Anders Fogh Rasmussen, dimessosi dalla sua carica perché eletto Segretario Generale della Nato.
La vittoria di oggi del centrodestra, ottenuta con il 51.5% dei consensi, è però dovuta principalmente all’eccezionale risultato dell’estrema destra, nazionalista e xenofoba, che richiede misure più restrittive sull’immigrazione e che ora, data la posizione forte che avrà all’interno del Governo di Copenaghen, farà sentire tutto il proprio peso sulle future politiche di Rasmussen.
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