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Danimarca: la giraffa Marius uccisa davanti i bambini e data in pasto ai leoni. Motivo: zoo in sovrannumero

Creato il 11 febbraio 2014 da Giornalesiracusa

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Alla brutalità dell’uomo non c’è limite, è proprio il caso di dirlo. Di fronte ad un comportamento feroce e ingiustificato, privo di alcuna logicità siamo soliti dire: “ Sei un animale!”. Sarebbe forse più opportuno dire : “Sei proprio un uomo!”.

Per quanto dotati di ragione, gli uomini, non tutti ma molti, rispondono ad una sola legge: quella del loro interesse, della loro convenienza.

Giorno 9 febbraio, presso lo zoo danese di Copenaghen si è consumato un delitto dalla spaventosa ferocia.

Una giraffa di nome Marius, di diciotto anni è stata abbattuta senza alcuna pietà con un colpo di pistola, sotto gli occhi di tutti i visitatori. 

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Marius stava bene, era in ottima salute. Lo zoo danese ha deciso di abbatterla, ignorando le mobilitazioni delle associazioni ambientaliste che si sono attivate affinché questo scempio non fosse compiuto.

La giraffa è stata uccisa perché lo zoo danese nel quale si trovava fa parte di un programma europeo per l’allevamento di giraffe vincolato da severe regole in merito alla consanguineità. Tali barbare leggi vietano la riproduzione tra “parenti” al fine di mantenere sana la specie. Non credo ci sia nulla di sano in ciò.

Per questo Marius è stato ucciso brutalmente. Perché l’uomo si è arrogato il diritto di togliere la vita ad un animale per  rispondere a delle leggi che lui stesso ha creato e che non servono a tutelare la salute di quello che è un essere vivente.

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Il corpo della giraffa è stato dato in pasto ai leoni, senza pietà. L’Enpa, Ente Protezione Animali, ha scritto all’Eaza, Unione Europea Zoo ed Aquari  e intende rivolgersi al Parlamento Europeo.

Marius aveva ricevuto numerose richieste di adozione che non solo valse a salvargli la vita ed a sottrarlo ad un sacrificio che non ha nulla né di rituale, né di sacro.

Gli antichi greci sacrificavano gli animali per propiziarsi le divinità. Questa invece è solo l’ennesima manifestazione dell’inaudita violenza di cui l’uomo è capace. In queste occasioni non posso che provare disprezzo verso chi è responsabile di simili  nefandezze, non curante della vita e delle sue leggi.

 


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