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Danny Cipriani ancora in dubbio

Creato il 27 dicembre 2012 da 22metri @22metri
Il proprietario dei Sale Sharks, Brian Kennedy ha lanciato un attacco pungente nei confronti della propria squadra ed ha puntato il dito sull'acquisto della stagione Danny Cipriani.
La stagione caotica del Sale ha toccato un nuovo minimo con la sconfitta 62-0 contro il Toulon in Heineken Cup. A questa sconfitta ha seguito il 18-25 subito a Londra contro i Wasp per la quale  il direttore tecnico ad interim John Mitchell a lasciato a casa Cipriani.
Nonostante abbia giocato un ruolo cruciale nel portare l'ex mediano d'apertura dell'Inghilterra di nuovo nella Premiership dopo due travagliate stagioni con i Melbourne Rebels in Super Rugby, Kennedy ha appoggiato pienamente la decisione del suo coach di non convocare Cipriani.
"Danny non voleva proprio placcare la settimana scorsa," ha detto Kennedy al Mail on Sunday. "È una  decisione che spetta allo staff tecnico, ma se non un giocatore non sa difendere allora non c'è posto per lui in Premiership di rugby.
"Danny ha difeso in maniera inguardabile la scorsa settimana, e se non è disposto a mettere gli interssi del club, che ti paga lo stipendio e ti dà la possibilità di giocare ai massimi livelli ogni settimana, allora non hai diritto di essere in squadra"
"Dovete aver visto come ha giocato Danny a Tolone per capire perché non sia stato convocato per la gara con i Wasps."
"Il Toulon è una grande squadra piena di ottimi giocatori, ma nessuna squadra di Premiership dovrebbe perdere 62-0 in qualsiasi campo, in qualsiasi momento. Alcuni dei giocatori hanno pagato il prezzo per questa prestazione, tra i quali, Danny Cipriani."

Danny Cipriani ancora in dubbio

Cipriani in un tentativo di placcaggio - © Getty Images

Il proprietario degli Sharks ha criticato l'intera squadra così come gli allenatori per il loro inizio di stagione disastroso, che li ha relegati in fondo alla Premiership e in lotta per la salvezza.
Kennedy ha continuato furente: "mi aspettavo di essere tra le prime quattro posizioni in classifica questa stagione, soprattutto con i nuovi arrivi dell'estate. Invece, cosa è andato storto? Non è lo stadio. Non le infrastrutture. Non il sostegno dato alla squadra in termini di acquisti. Quindi è per via degli stessi giocatori, degli allenatori o una combinazione di entrambi."
"Non mi permetto di pianificare per la retrocessione perché sarebbe una mentalità negativa che aumenterebbe le nostre possibilità di mancare la salvezza. Ma devo ammettere che la nostra posizione è pericolosa e non è una parola che uso con leggerezza. Mi aspetto una reazione dalla squadra per mostrare un po' di orgoglio e dignità."
Cipriani non è nuovo alle critiche per le sue scarse capacità difensive e per il suo poco professionalismo. Nel 2008, mentre era in forza agli Wasps, fu protagonista di una rissa con il compagno di squadra Josh Lewsey, che lo aveva rimproverato per lo scarso impegno in placcaggio.
Danny nei sue due anni a Melbourne ha giocato 19 gare e segnato 122 punti in una stagione e mezza, segnate da prestazioni molto buone a da critiche per il suo comportamento dentro e fuori dal campo. Il coach della stagione 2011, Rod Macqueen, perse la pazienza con Cipriani dopo che aveva più volte trasgredito al coprifuoco imposto ai giocatori dopo le partite e lo aveva lasciato fuori squadra per quattro turni. Il coach della stagione 2012, Damien Hill, aveva ricucito le relazioni con il giocatore, ma anch'egli non era riuscito ad estrarre tutto il talento dall'apertura inglese.Cipriani aveva interrotto prematuramente il suo rapporto con i Rebels per tornare in Premiership e concentrarsi su un probabile ritorno in nazionale in vista della coppa del mondo 2015.
Se questo episodio dovesse segnare la fine della seconda avventura in Premiership per il venticinquenne Cipriani, sarebbe un peccato per il mondo del rugby ed un rimpianto per tutti gli allenatori che lo hanno avuto in cura per non essere riusciti a farlo rendere al meglio e sfruttarne tutto il talento.Le possibilità per Cipriani di giocare ancora per una squadra di vertice del rugby mondiale si ridurrebbero al lumicino e con esse anche il sogno di indossare la maglia bianca con la rosa rossa tra tre anni scarsi.

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