DANZA e COREOGRAFIA – Roma Grigorovich e l’espressione del balletto – manifesto per Ivan il Terribile
DANZA e COREOGRAFIA Roma: Grigorovich e l’espressione del balletto. Il fiore della coreografia russa del 900 alla Casa dei Teatri (vedi MAPPA). Mostra curata da Nadeshda Savchenko e Irina Gamula. Inaugurazione mostra: sabato 4 maggio ore 17.00. Per il mondo della danza e della coreografia una leggenda vivente, il russo Yuri Grigorovich ha influenzato lo stile di generazioni di ballerini, danzatori e coreografi legando il suo nome al secolo d’oro della cultura sovietica rappresentando una somma novità per l’intera coreografia mondiale. Alla sua peculiare esperienza artistica, divenuta parte fondamentale nella storia del balletto nazionale russo e della danza del Novecento, è dedicata la mostra alla Casa dei Teatri di Villa Doria Pamphilj di Roma dal 5 maggio al 16 giugno 2013. I materiali esposti, provenienti dal Museo Statale del Teatro A. A. Bakhrushin di Mosca, testimoniano la inesauribile creatività del direttore artistico del Bolshoi – entrato nella leggenda – che dagli anni ’60 alla fine degli anni ’90 ne ha caratterizzato programmaticamente la produzione coreografica coniugando tradizione classica della danza con nuove forme sperimentali, fortemente caratterizzate dall’espressione pittorica. Dal suo lavoro è nato infatti un nuovo balletto lirico che riunisce armonicamente più linguaggi, quali danza, pittura, teatro e musica con suggestivi giochi di luce.
Con la messa in scena del suo primo balletto, Fiore di pietra di Prokofiev il 25 aprile 1957 al Teatro Kirov, Grigorovich apre una fase inedita nello sviluppo del balletto nazionale russo che due anni dopo debutterà al Teatro Bolshoj. È una narrazione armonica del popolo russo dentro la scatola magica del balletto lirico iniettato di dinamica della danza, della pittura, della luce e della musica.
Con il Fiore, per il coreografo inizia il sodalizio artistico con Simon Virsaladze – eccezionale scenografo georgiano che riesce a “tradurre” in maniera superlativa la musica e la danza nel linguaggio della pittura – che termina soltanto con la morte di quest’ultimo. I lavori di Virsaladze, autore di allestimenti scenici e costumi di straordinaria bellezza e delicati accostamenti di colore, hanno profondamente influenzato lo sviluppo del balletto sovietico. Grigorovich e Virsaladze, pur mantenendo vivi tutti gli elementi delle coreografie dei predecessori, riescono a creare forme dal grande valore artistico e innovativo: danza come pura espressione.
Spartacus, altro lavoro rivoluzionario per la danza che debutta il 9 aprile del 1968, sintetizza il dramma emotivo dell’eroe che si contrappone al potere di Roma con la musica sinfonica di Khachaturian che assurge a significato di sommovimenti interiori e fantasiosi. Grigorovich prepara il lavoro esaltando l’alternanza dei contrasti, del conflitto drammatico e della danza sinfonica di cui si fa sostenitore. Una danza evidentemente “maschile” prende il sopravvento. Sul palcoscenico si assiste alla fusione organica del teatro, della musica, della danza e delle arti visive rappresentando i principi del realismo filosofico e poetico.
Anche l’approdo nel 1966 a Lo schiaccianoci di Tchaikovsky per Grigorovich significa muovere verso una impaginazione del racconto che intende spettacolarizzare il fantastico. Dalla scrittura di E. T .A. Hoffmann l’azione si sviluppa come un favoloso viaggio in un mondo pittoresco, magniloquente, carico di surreali immagini del sogno.
Ivan il Terribile di Prokofiev è rappresentato la prima volta nel 1975 al Teatro Bolshoi. Un grande affresco di popolo che in prospettiva cerca di evidenziare quella idea di entità nazionale che il sistema sovietico ha sempre cercato di saldare all’eredità russa. Tema ancestrale, profondità cecoviana, storie di re, conflitti, nobiltà e popolo.
Grigorovich ha inoltre ricreato le coreografie di grandi capolavori del repertorio classico della danza quali: La bella addormentata, Il lago dei cigni, Raymond, Giselle, La Bayadere, Don Chisciotte, Le Corsaire.
Nel 1995 Grigorovich si dimette dal suo incarico al Teatro Bolshoi e si trasferisce a Krasnodar, nella Russia meridionale, dove fonda una compagnia con la quale allestisce la maggior parte delle sue coreografie e che riscuote negli anni un significativo successo internazionale.
Alla morte della moglie, la ballerina Natalia Bessmertnova, il 19 febbraio 2008 torna, come maitre de ballet e coreografo, al Teatro Bolshoi di Mosca dove tuttora lavora.
La mostra, promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale, da Biblioteche di Roma e da Teatro di Roma, in collaborazione con Accademia Arco, Museo Statale A.A.Bakhrushin di Mosca e Zètema Progetto Cultura, con il patrocinio dell’Ambasciata della Federazione Russa nella Repubblica Italiana, è a cura di Nadeshda Savchenko e Irina Gamula.
DANZA e COREOGRAFIA
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DANZA e COREOGRAFIA
CASA DEI TEATRI Roma – mostra:
Grigorovich e l’espressione del balletto. Il fiore della coreografia russa del 900
dal 5 maggio al 16 giugno 2013
CASA DEI TEATRI - Villa Doria Pamphilj – Villino Corsini
Ingresso Libero
Roma – Largo 3 giugno 1849 (angolo Via S. Pancrazio – ingresso Arco dei Quattro Venti)
ore 10-19 dal martedì alla domenica
INFOLINE 060608 – 0645460693 - www.casadeiteatri.culturaroma.it; http://www.comune.roma.it/cultura
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Ufficio Stampa Zètema Progetto Cultura
Via Attilio Benigni 59 00156 Roma
Gabriella Gnetti, mail: [email protected]
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MAE Milano Arte Expo [email protected] ringrazia Gabriella Gnetti - Ufficio Stampa Zètema Progetto Cultura per le notizie e le immagini della mostra Grigorovich e l’espressione del balletto alla CASA DEI TEATRI di Roma.
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