Giovane donna e
femmina che sei,
volteggi e vinci
la gravità del suolo
al ritmo della kora
con grazia innata
sotto l’ombra
dell’albero-guardiano
dell’antico villaggio.
E le sinuose movenze
offerta generosa
di segrete virtù sponsali
io guardo e ammiro
nel mio spaesato
silenzio di straniero.
E intanto il “reale”
ai miei occhi a poco
a poco si squaderna
mentre inseguo
nei tuoi passi
sicuri e decisi
( che danno conforto)
tempi nuovi e
ritmi secolari.
E tutto è scoperta.
E tutto è gioia.
E’ linfa vitale
che s’insinua,
amata “mia”,
in me uomo
da te “rigenerato”.
Marianna Micheluzzi (Ukundimana)