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Dare la propria casa per un set cinematografico

Da Maurizio Picinali @blogagenzie

Per fare cassa, ma anche per vedere un pezzo della propria vita proiettato sul grande schermo: sono queste le due molle che sempre più spesso inducono ad un utilizzo particolarmente creativo della propria casa. Parliamo, infatti, di dare in affitto il proprio immobile (la prima casa, o la casa per le vacanze) alle produzioni cinematografiche o di spot pubblicitari.
Negli ultimi tre anni – così riportano i dati ufficiali – questa pratica è diventata cosa molto comune: anche in Italia i numeri sono cresciuti di dieci volte e il successo dell’iniziativa continua a incuriosire altri potenziali locatari. A diventare set non sono solo ville extra lusso, ma anche semplici bilocali o normalissimi garage.Dare la propria casa per un set cinematografico Tutto sta nel soddisfare le esigenze della sceneggiatura, che viene sottoposta ai proprietari per capire se si tratta di rivoluzionare in toto casa propria o se sarà sufficiente spostare solo qualche armadio.Per sfruttare al meglio il nuovo business sono nate delle vere e proprie agenzie di location: è a loro che bisogna inviare le foto del proprio immobile, sperando che rientri nei gusti di registi e produttori. Se si entra nel giro giusto i guadagni arriveranno: si va dai mille euro al giorno per l’affitto di un bilocali ad oltre cinque mila per ville di grandi dimensioni in città rinomate come Roma o Venezia. Il canone della locazione può salire se si è disposti a far riprendere gli esterni oltre che gli interni, consapevoli del fatto che questo genere di riprese renderanno l’immobile riconoscibile e quindi inutilizzabile per altre riprese analoghe per parecchio tempo.
Al di là di questo genere di limitazioni è innegabile che si tratti di una insolita strategia “salva Imu”, che potrebbe garantire la sopravvivenza di numerose seconde case a rischio vendita per le troppe spese da sostenere.da immobiliare.it 12 dicembre 2012


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