Internet ha troppe potenzialità perché non sia sfruttato per loschi fini: d’altronde è questa la storia di tutte le più grandi invenzioni dell’umanità. Però il marciume che affiora online anche non richiesto è nulla rispetto a ciò che è sotto traccia, inaccessibile per noi comuni mortali.
Dietro alla ragnatela ufficiale col tempo si è plasmata una piattaforma parallela e potentissima: il dark web. Impenetrabile, esclusivo, onnipotente. Non è un fenomeno trascurabile: già dieci anni fa si riteneva fosse 500 volte più grande dell’internet legittimo, ora è difficilmente quantificabile.
E qui si può trovare di tutto e in sicurezza. Il punto di ritrovo è Silk Road: una sorta di Amazon dell’illegalità. Inutile googlarlo e inserire l’indirizzo nella barra, qualora lo si abbia ottenuto per vie traverse: per arrivarci serve qualche sforzo in più.
Innanzitutto bisogna installare Tor: un software che consente l’accesso a una rete parallela, non sorvegliabile. Tor, come internet, è nato per esigenze militari: la Marina statunitense l’ha sviluppato dal ’95 per impedire che le conversazioni fossero intercettate dal nemico. Con Tor gli interlocutori sono anonimi: nessuno può sapere chi sta parlando con chi. Si chiamano onion routing e infatti il simbolo di Tor è proprio la cipolla e molti siti nel dark web finiscono con .onion.
Tor non è affatto illegale di per sé: è stato finanziato negli anni anche da Electronic Frountier Foundation, Human Rights Watch, Broadcasting Board of Governors. È un baluardo della libertà sul web: per anni le comunicazioni dei ribelli ai regimi sono circolate attraverso Tor, la pena se venivano beccati era la tortura o la morte. Nel frattempo, però, è caduto anche nelle mani sbagliate.
Su Silk Road, che si definisce anonymous marketplace, si può trovare di tutto: droga, armi, prodotti contraffatti, apparecchi elettrici. Non c’è rischio che la Polizia rintracci gli utenti: tutto avviene nell’anonimato più completo.
Come ogni bazar online, non mancano le hit parade degli acquisti e la possibilità di recensire o consigliare il prodotto. Nel campo delle sostanze stupefacenti va forte l’ecstasy che precede coca, hashish ed eroina; tra gli apparecchi elettronici domina un’antenna Yagi per la ricezione di trasmissioni a banda larga; nei video la pole position spetta a Dirty Pictures: un film che narra del dotto Shulgin, un chimico che aveva scoperto di effetti di tante droghe psichedeliche; tra i libri in cima Get Laid, la guida per rimorchiare donne sconosciute, e un libro di ricette con la marijuana. Tra gli highlights anche un kit per produrre documenti falsi.
Non può mancare la pornografia, ma con un pizzico di etica: niente bambini. D’altronde Anonymous lo scorso ottobre ha attaccato pesantemente Lolita City, il più becero sito di pedopornografia. Però teenagers sì, eccome.
Non si paga in dollari o in euro, bensì con i bitcoin: una moneta alternativa nata nel web prodotta in base a un algoritmo ideato nel 2009 da un certo Satoshi Nakamoto. Ne circolano 8 milioni e un bitcoin vale circa 3,8 euro. Sono prodotti anche da siti legali quindi tecnicamente rintracciabili, ma Silk Road ha assicurato che al momento della transizione vengono trasmesse contemporaneamente tante operazioni fasulle così risalire ai veri protagonisti è impossibile.
Il principale animatore del sito e del forum è Dread Pirate Roberts e il tutto non può non essere accompagnato da una vena politica anti-sistema:
A prescindere dalle tue motivazioni, se sei qui sei un rivoluzionario. Le tue azioni porteranno soddisfazioni a coloro che per troppo tempo sono stati oppressi. Devi esserne fiero e andare a testa alta.
Fonte: Repubblica