In Darkest Dungeon gli avventurieri sono persone comuni, con sentimenti ed emozioni: provano paura, stress e talvolta possono anche esaltarsi
Da Kickstarter a Steam Early Access
Lo stereotipo dell’eroe che affronta le creature di un dungeon consiste in un personaggio integerrimo, privo di alcuna paura di fronte alle mostruosità più atroci e disposto ad andare fino in fondo pur di ottenere il lauto bottino e tornare a casa soddisfatto. Nel 2014, Tyler Sigman e Chris Bourassa si stufano di questo modello e decidono di fondare un progetto atto a rivoluzionare la figura classica dell’avventuriero nel gioco di ruolo, rendendolo più umano, più soggetto ai capricci della psicologia. Nasce così Darkest Dungeon, primo gioco sviluppato dai Red Hook Studios, e come molti altri indie vede la luce proprio grazie a Kickstarter, su cui raggiunge il traguardo stabilito di $75.000 in soli due giorni, nel mese di Marzo. Il suo successo è dovuto a diversi fattori: dalla piccola rivoluzione che porta avanti, come già detto prima, a uno stile cupo e gotico che lo rende diverso da qualsiasi altro prodotto. Il core del gioco viene completato in meno di un anno e il 3 Febbraio Darkest Dungeon arriva al grande pubblico in Accesso Anticipato su Steam.
In Darkest Dungeon il villaggio funge da hub delle missioni e da luogo di relax
Un mosaico di generi diversi
È difficile inserire Darkest Dungeon in un solo genere videoludico. Ha lo spirito di un gioco di ruolo in quanto propone numerose classi per i personaggi, personaggi che sono anche provvisti di un inventario, di abilità personali e che possono salire di livello. Allo stesso tempo, però, i combattimenti sono a turni e assomigliano vagamente a quelli dei vari Final Fantasy, con, in più, una componente basata sul posizionamento degli eroi e dei nemici, fattore che influisce grandemente sull’utilizzo delle abilità e degli attacchi. La fase di esplorazione del dungeon consiste in un sistema a caselle – come nei giochi da tavolo – mascherato in modo da sembrare in tempo reale, con un sistema di illuminazione che condiziona attivamente l’esito degli eventi. Vi è poi tutta una fase manageriale in cui bisogna gestire il proprio villaggio, facendo in modo che non manchino mai i soldi e le risorse per tenere alto il morale dei propri avventurieri e per potenziare gli edifici che si hanno a disposizione. Sebbene Darkest Dungeon sia in Early Access, quindi ancora in pieno sviluppo, il gameplay ha già una base solida ed estremamente varia che lo rende già giocabile e molto accattivante, ma non esente da una curva di apprendimento un po’ ripida: i tutorial non bastano a portare i giocatori alla comprensione di tutte le meccaniche di gioco, ed è richiesta una sana dose di batoste e di fallimenti per riuscire ad entrare veramente nel meta-gaming. La difficoltà è bilanciata piuttosto bene, con i primi livelli che vedono spesso dare del filo da torcere ai novizi e con quelli più avanzati che richiedono una buona pianificazione strategica e molta fortuna nei numeri. Allo stato di sviluppo attuale, fra gli elementi già pianificati, mancano almeno altre due zone di alto livello, fra le quali quella con il boss finale, diversi nemici, tre o più classi e numerosi oggetti equipaggiabili, ma è ben probabile che i Red Hook Studios decidano di aggiungere ulteriori features al loro prodotto col tempo, in modo da renderlo ancora più eccellente.

I combattimenti in Darkest Dungeon sono brutali e faranno urlare di rabbia i novizi
Stress e ansia nel dungeon più oscuro
Il fulcro di Darkest Dungeon è senza dubbio il sistema di stress dei personaggi, accompagnato da un’atmosfera incredibilmente cupa e coinvolgente. Ogni eroe vede il proprio stress aumentare nel momento in cui assiste a qualcosa di orribile, quando subisce un colpo critico o anche solo quando la torcia che tiene in mano sta per spegnersi, lasciandolo così nell’oscurità e fra le sue paure. La sua ansia sale costantemente nei corridoi e nelle stanze dimenticate di questa magione infestata da creature che paiono uscite dai romanzi di Lovecraft. Questa è la realtà dei fatti, gli avventurieri a nostra disposizione sono guerrieri che lavorano per denaro e fama, ma, come tutti, essi provano paura e hanno bisogno di svagarsi dopo una spedizione. C’è chi ama giocare d’azzardo, chi abbandonarsi ai piaceri della carne nel bordello e chi invece preferisce meditare o fustigarsi per dimenticare i propri peccati. Tutte queste attività riducono lo stress degli eroi, ma il locandiere e il priore non concedono i propri locali gratuitamente, anzi, il prezzo è alto e il giocatore si trova spesso a scegliere se tranquillizzare i propri uomini rischiando di non avere abbastanza torce per la missione successiva o se farli combattere sull’orlo della crisi di nervi, ma con qualche benda e qualche antidoto in più. Anche la ritirata è un’opzione spesso necessaria in Darkest Dungeon: piuttosto che veder morire un importante membro del gruppo è meglio darsela spesso a gambe. Certo, questo gesto non aiuterà gli eroi a stare meglio mentalmente, ma almeno la loro vita sarà salva. Insomma, meglio un eroe vivo e traumatizzato che un eroe morto. Ogni personaggio ha poi dei tratti che caratterizzano la sua personalità, come, ad esempio, il fatto che è di indole calma, oppure che è claustrofobico o ancora cleptomane. Quando, infine, qualcuno raggiunge il massimo livello di stress la sua integrità psicologica viene messa alla prova e i risultati possono variare sostanzialmente: qualcuno inizia ad agire in modo irrazionale, qualcun’altro viene paralizzato dalla paura, altri ancora invece trovano la forza di combattere con ancora più vigore, pur di sopravvivere. Tutte queste variabili entrano costantemente in gioco facilitando la vita del giocatore o rendendola un inferno. La bellissima componente grafica in stile gotico, interamente disegnata da Chris Bourassa, aiuta sostanzialmente ad entrare nell’atmosfera del gioco e lo rende ancora più unico sul mercato. La componente sonora comprende tracce evocative e azzeccate, affiancate da un narratore che interviene costantemente durante la partita per esaltare l’epicità di ciò che sta accadendo.

I personaggi di Darkest Dungeon hanno una forte personalità caratterizzata da numerosi tratti positivi e negativi
Il Darkest Dungeon che tutti aspettavano
Darkest Dungeon ha soddisfatto tutte le aspettative dei suoi backers di Kickstarter e si prospetta come un progetto molto interessante e da tenere d’occhio. La voglia di fare dei Red Hook Studios fa sperare in un Early Access simile a quello di giochi come Nuclear Throne, cioè di un gioco in costante sviluppo e ampliamento, che sfrutta ogni occasione per migliorarsi e farsi conoscere. Il gioco, secondo le dichiarazioni degli sviluppatori, verrà rilasciato anche su iOS, Linux, PS4 e PS Vita, ma una data ufficiale non è ancora stata annunciata. A oggi, in questa fase di sviluppo, è acquistabile al prezzo di €19,99 dal negozio di Steam.






