L’altro giorno, quasi per caso, mi sono imbattuta in un post di Uominibeta.org, post dal titolo “Dalla”, scritto dal giornalista Paolo Bernard. Quanto scritto mi ha incuriosito per diverse ragioni: innazitutto per il tono, a tratti canzonatorio, a tratti sofferto e sincero, poi per l’alto numero di commenti (ben 168, cosa che mi ha fatto pensare che l’argomento fosse molto sentito), infine perché mi ha dato una diversa interpretazione delle dinamiche del maschilismo (al quale non assimilo però quanto scritto nel post stesso, quanto piuttosto in alcuni commenti ad esso). Si parla di donne, uomini e di sesso, laddove per esso si intende una specifica declinazione del concetto più generale, ovvero il “sesso ludico”, quello che ha come scopo il divertimento fine a se stesso. A parte le divagazioni sul modo diverso di relazionarsi al sesso di uomini e donne (argomenti talvolta frutto di pregiudizi), si conclude con un gentile invito al genere femminile a lasciarsi andare di più. Ciò che ha attirato la mia attenzione è la frase seguente:
«E quello che ci fate è, in sintesi, questo: volete il terzo millennio nei rapporti sociali, ma pretendete il medioevo quando di mezzo c’è il darla via. Voi non avete un’idea di quanto ci costi ciò, la fatica, la frustrazione che ci indurisce anno dopo anno, perennemente a correre dietro a sta carota appesa al bastone come ciuchi storditi; così dall’età di 14 anni, col testosterone che ci martella il cranio, e le principesse sulle mura del castello a guardar di sotto i nostri goffi inchini. “Gliela do o non gliela do“…
Non avete un’idea di come siete, dovete rinascere uomo per capirlo, ma non ve lo auguro… in questa sfera del vivere, intendo. Per ora posso solo dire: poveracci noi… nella medesima sfera del vivere, intendo.
Dovete compiere un atto di fede, rinunciate al potere fra le gambe, aiutateci a cambiare, ne avrete doni impensabili. Cordialmente, B.»
A questo punto nasce spontanea una riflessione. Molto spesso ho l’impressione che il maschilismo (non mi riferisco al post) derivi da questioni più personali che ideologiche (solo una persona con evidenti carenze intellettive può dirsi a favore della superiorità di un genere rispetto all’altro, della giustizia nella sopraffazione dell’uomo sulla donna). E se i maschilisti fossero solo dei frustrati a livello sessuale? Maschilisti, ammettetelo, non è il femminismo il vostro problema, ma le donne che non ve la danno!
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