Il prof. Massimo Piattelli Palmarini è docente di Scienze Cognitive presso l’Università dell’Arizona, fondatore del Dipartimento di Scienze Cognitive dell’Istituto San Raffaele di Milano, già visiting professor presso la Harvard University, l’Università del Maryland e al MIT, dove è stato presidente e organizzatore della XII Conferenza Annuale della Società di Scienze Cognitive. Ha insegnato per due anni con Stephen Jay Gould, all’Università di Harvard, un graduate course dal titolo “Evolution and Cognition” ed è autore, assieme a Jerry Fodor, del noto volume “Gli errori di Darwin” (Feltrinelli 2010). Ha cortesemente risposto così a due nostre domande:
“Prof. Piattelli Palmarini, la teoria di Darwin ha secondo lei la capacità di negare l¹esistenza di un Creatore così come insegnato dalla teologia cristiana? Può, eventualmente, contribuire in qualche modo alla riflessione teologico-filosofica?”
«A mio avviso la teoria di Darwin, come ogni altra teoria scientifica, giusta o sbagliata che sia, non può dirci niente sull’esistenza o meno di un Creatore. Io non credo affatto a un Creatore, ma non vedo perché un credente non possa accettare che tale supremo ente abbia impostato le leggi della natura e poi abbia lasciato che il cosmo si svolgesse seguendo tali leggi. Se, dico se, la selezione naturale fosse davvero tale legge universale, un credente potrebbe benissimo tollerare che la vita si sia sviluppata seguendola».
“Cosa ne pensa di queste giornate celebrative di Darwin? Perché, secondo lei, non accade lo stesso per altri celebri uomini di scienza?”
«Darwin è sato uno dei massimi scienziati di ogni tempo e oggi non saremmo dove siamo, nella teoria dell’evoluzione, senza di lui. Anche chi, come me e Jerry Fodor e altri, critica alcuni aspetti della sua teoria, fa riferimento a Darwin e si sente tenuto a spiegare perché lo critica. Celebrare le ricorrenze Darwiniane mi sembra del tutto legittimo. C’é, però, una sorta di plusvalore, di eccesso retorico a mio avviso ingiustificati. Molti sostengono che la biologia è diventata veramente scienza solo grazie a Darwin e che la sua teoria ha disciolto le nebbie dell’ignoranza, del bigottismo religioso e della superstizione. Richard Dawkins ha scritto che, prima di Darwin, non si poteva essere razionalmente atei. Queste sono sciocchezze, purtroppo credute e ripetute. Dawkins pare ignorare l’esistenza di Giordano Bruno, Spinoza, Laplace e Kant, solo per citare questi. Inoltre, il nucleo della teoria darwiniana, specie se molto semplificato, lo si può spiegare in pochi minuti anche a un bambino. Questo non lo si può fare con Einstein e nemmeno con Pasteur o Galileo. La teoria darwiniana vera e propria non è poi così semplice e lui stesso ne aveva visto i limiti e alcuni paradossi (come l’origine dell’altruismo). Ma esiste una vulgata semplificata che tutti possono capire. Difficile contrastare questi fattori di plusvalore. Si viene subito presi per creazionisti».