Das ist mein Bier

Creato il 02 novembre 2011 da Spaceoddity
I tedeschi hanno un'espressione colorita per esprimere ciò che corrisponde a un nostro - più o meno icastico - invito alla discrezione: Das ist mein Bier. Questa è la mia birra, la tengo stretta, è il mio boccale da cui mi disseto, a cui mi inebrio, e non ce n'è per te, lascia perdere.
Una volta, avrò avuto ventidue, ventitré anni, l'età in cui un giovane ha il dovere di essere un uomo, una mia collega mi guardò stupita perché portavo felice, sottobraccio, dei libri sul teatro russo del primo '900. Ora, non che R. si aspettasse di vedermi camminare con il
reader's digest di "Le Ore", ma la tranquillità con cui portavo quei volumi (parliamo di Ripellino e Stanislavsky) la colpì molto.
Allora, quella era la mia birra: ne ero geloso, sì, ne avrei voluto parlare, ma in circuiti che somigliavano tanto a club degli alcolisti-anonimi-e-per-niente-pentiti. Qualcosa che ti facesse sentire esclusivo. Non lo sceglievi per quello, ma potevi dire di avere scelto: a volte, è quella sicurezza che conta.
Oggi, se dovessi dire quale sia la mia birra, avrei più difficoltà. Ho sempre avuto l'impressione, devo dirlo, che li altri fossero sempre pronti a porgermi il tuo boccale e che, insomma, lo sapessero prima di me. Ma insomma, dovrei dire la letteratura? Sarebbe ben strano, visto che, per lavoro e per impulso comunicativo, ne ho fatto un brindisi continuo. Anche se è vero che la
mia letteratura, la mia lettura è qualcosa che mi tengo stretto.
La lettura come una sera in birreria, una sera tutta per me: e non ce n'è per nessuno.
Brindo a una serata così.

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