Datagate. La già gravissima situazione venutasi a creare dopo la “soffiata” di Edward Snowden a proposito dell’enormità della scala delle
Foto afagen, licenza CC BY-SA-NC, modificata
intercettazioni messa in atto dal governo degli Usa si aggrava ulteriormente, giacchè lo Spiegel rivela che la NSA ha intercettato, spiato e tenuto sotto controllo “circa mezzo miliardo di comunicazioni internet e telefoniche”, coinvolgendo anche i cittadini europei.
Il caso diplomatico è tanto palese quanto grave: oltre alla consapevolezza che i tentacoli dell’NSA sono giunti anche al di là dell’oceano, in pieno difetto di giurisdizione, il Guardian rivela che gli Usa sono stati soliti piazzare cimici nelle ambasciate dei paesi europei e alleati, Italia compresa. Insomma, un controllo capillare sulle comunicazioni messo in atto dal governo di quello che ormai di fatto è lo Stato-Polizia del mondo, e che ogni giorno appare più autoritario all’interno ed all’esterno dei suoi confini.
A nulla vale, ed anzi aumenta il disgusto, ricordarsi delle promesse di cambiamento e di speranza propagandate da Obama e dalla sua amministrazione, che ora si trova, ovviamente, in una difficilissima situazione.
Tanto che il segretario di Stato americano John Kerry ha intratteuto un dialogo con Catherine Ashton, l’Alto Rappresentante per gli affari esteri dell’UE, quello che di fatto è il “ministro degli Esteri” dell’Unione, esprimendo il concetto che la ricerca delle informazioni sugli altri Paesi non è “inusuale”. Non lo sarà, a quanto pare, per lo Stato Di Polizia del mondo.
Da noi Giorgio Napolitano interviene e chiede spiegazioni “sulla questione spinosa”, mentre Cicchitto sostanzialmente impazzisce e realizza che il leader del partito di cui fa parte era amico degli americani solo sotto il repubblicano George W., e ora che c’è quel tipo abbronzato lì non lo è più tanto: “Gli Usa hanno spiato ciò che non dovevano spiare e per di più si sono fatti anche prendere con le mani nel sacco. Una situazione insime tragica e grottesca. Cina, Russia, Iran e altri stati non sono degli angeli riepetto ai demoni americani e va capito chi manovra questa fuga di notizie”. E non ha tutti i torti, il buon Cicchitto, anche se si dimentica di aver sostenuto con forza chi diceva di essere “il più grande amico degli Stati Uniti in Europa” fino all’altro ieri.
La situazione attuale dunque è di stasi, probabilmente causata da un’incredulità generale sulla portata (non certo sull’esistenza) dei mezzi d’intercettazione messi in campo dagli Usa, e da chissà quanto tempo. Sempre più è desinato a polarizzarsi il dibattito se sia meglio rinunciare a un po’ di libertà in cambio della sicurezza, tra chi dice che con la sicurezza la gente è libera di dormire con le finestre e le porte aperte e chi afferma che se non si ha nulla da temere i problemi non ci sono contro Benjamin Franklin, che rispose così, una volta: “Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né la libertà né la sicurezza.”
Articolo di Giacomo Conti