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Datagate: nuove indiscrezioni da quotidiano olandese

Creato il 24 novembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
Continuano le indiscrezioni sul Datagate, con nuove rivelazioni di un quotidiano olandese.

Photo credit: costo / Flickr / CC BY 2.0

Datagate. Ancora pesanti rivelazioni dai documenti sottratti all’NSA dalla talpa Edward Snowden. Secondo quanto riportato dalle ultime indiscrezioni, l’NSA avrebbe infettato con malware più di 50mila reti informatiche sparse per tutto il mondo. La notizia viene dal quotidiano olandese Handelsblad, che rivela inoltre come ad essere più colpite siano state le reti brasiliane e venezuelane, ma anche russe, cinesi e mediorientali. Questa modalità di reperimento dati, che con il tempo si sarebbe fatta sempre più frequente, fino ad arrivare alle cifre riportare dal quotidiano olandese, sarebbe attiva da molto tempo, fin dal 1998.
Il progetto che emerge da queste ulteriori indiscrezioni è quello di una NSA impegnata a costruire su scala globale una rete capillare di reperimento informazioni, per arrivare ad ottenere segreti che gli è 007, tradizionalmente, non sarebbero riusciti a raccogliere. L’idea dell’NSA che sta emergendo dai documenti del Datagate è proprio quella di un tentativo di controllo globale della rete, tramite una serie di confronti tra serie di dati, in nome di una sicurezza del web che ormai non riesce più e a fare velo sulle reali intenzioni dell’NSA.
In ogni caso, come si Evince anche da testimonianze anonime di fonti interne che lavorano all’NSA, L’idea che il controllo della rete web avrebbe potuto fornire un ausilio concreto alla lotta contro il terrorismo internazionale, non era solo uno slogan, ma un ben determinato obiettivo. Obiettivo che forse, come illustra lo scandalo Datagate, sembra essere stato superato con il tempo da una volontà di controllo ben più ampia e pericolosa. Perché l’utilizzo di programmi in grado di scandagliare nei dettagli tra i 30 e i 50 milioni di indirizzi ip nel mondo, oltre a connessioni wi-fi e geolocalizzazioni, sembra un po’ troppo, anche per un fine come la lotta al terrorismo internazionale.


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