attribution: See-Ming Lee.
Dov’è Edward Snowden? Più che l’ex agente della Cia che ha iniziato il caso Datagate e che ha svelato di Prism, ora Snowden sembra il protagonista di un grosso reality show. Un programma che si svolge tra le tre potenze USA, Cina e Russia.
Effettivamente fa un po’ ridere il fatto che, nell’era di Internet dove tutti siamo spiati, un uomo sia potuto sparire così… Puff!
In ogni caso Snowden ha lasciato dietro di sé un clima di tensione tra le tre potenze: la Casa Bianca con il suo portavoce Carney attacca Hong Kong per aver fatto partire chi l’America aveva definito un pericoloso criminale. Caitlin Hayden, Consiglio per la Sicurezza Nazionale, attacca invece la Russia, poiché, dopo tutti i criminali che gli USA hanno restituito alla Russia, il Cremlino non può non restituire Snowden. Se così non fosse si creerebbe un grave clima di sfiducia, ha continuato. Le autorità di Mosca hanno ribattuto con l’inesistenza di motivi per fermarlo, non trattandosi di un criminale internazionale e non avendo commesso reati nella Federazione Russa.
Nonostante ciò si pensa che l’ex agente Cia abbia trascorso circa venti ore di domenica a Mosca e poi abbia preso un aereo per il Centro-Sud America. Da qui la nuova minaccia di Washington per gli Stati che proteggeranno Snowden.
Minaccia vana a quanto pare in quanto si è saputo che ha chiesto asilo all’Ecuador e Patino, ministro degli esteri, sta esaminando attentamente la sua richiesta, anche alla luce delle numerose mancate estradizioni richiesta dall’Ecuador nei confronti degli Stati Uniti.
Sul caso interviene anche Julian Assange, padre di Wikileaks, il quale comunica dall’ambasciata ecuadoregna che Snowden e Sarah Harrison, la giornalista britannica che accompagna il giovane americano e lavora per la squadra giuridica di Assange, sono entrambi in buona salute e in condizioni di sicurezza.
Obama replica che esperirà tutte le vie legali possibili per giudicare Snowden in patria.
Si apre la strada a valutazioni di merito? Assange prima e Snowden ora sono eroi o sono traditori? Entrambi rivelano segreti di Stato scomodi e soprattutto, nella nuova era di internet e delle infinite possibilità del cyberspazio, difficili comunque da tenere sotto controllo. Come contrattaccare a una violazione dei diritti civili di queste dimensioni? Come mettere d’accordo chi patisce questa violazione e chi, sicuro delle sue azioni, resta indifferente, anzi contento che qualcuno operi un controllo su larga scala per prevenire crimini?
Ci sono altri modi per denunciare questi problemi o agenzie governative come l’NSA sono davvero intoccabili nei loro segreti a meno che non arrivino questi whistleblowers? Thomas Drake, un ex senior executive dell’Agenzia, ieri ha ricordato la sua storia a chi critica Snowden per aver scelto di denunciare l’NSA, senza usare procedure interne. Lui e altri colleghi avevano seguito un percorso legale per denunciare i problemi dell’Agenzia, ma lui è addirittura finito incriminato per spionaggio: accusa che è completamente crollata, ma che lo ha portato alla bancarotta economica per le spese legali.
Articolo di Sara Martinetto