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I temi politici che hanno tenuto banco nel mese di luglio sono stati inestricabilmente legati alla crisi finanziaria internazionale, agli attacchi speculativi al nostro Paese e alla possibilità di tenuta dello Stato e dell'UE nel suo complesso.
Archiviati dunque i temi elettorali delle amministrative e del referendum, la politica è tornata - pur in una situazione straordinaria - ad occuparsi dell'andamento del Paese.
I dati AGCom relativi al mese di luglio consentono quindi di capire in che modo i principali telegiornali hanno offerto i propri spazi alle formazioni politiche.
La quantità totale di informazione si attesta oltre soglia 190 ore, totalizzando il terzo valore più alto da inizio anno; da un lato questa è una spia dell'estrema importanza rivestita dalla situazione economica del Paese, dall'altro non fa che evidenziare in prospettiva quanto minimo sia stato al contrario lo spazio riservato alla politica nei mesi precedenti, quando all'ordine del giorno erano invece temi maggiormente di stampo elettorale.
Dati AGCom luglio 2011
Luglio procede nel trend di informazione asimmetrica avviato dal mese precedente dopo che i rigidi controlli imposti dall'AGCom a maggio in periodo elettorale avevano riportato alla normalità le quote relative alle varie aree politiche.
Nel dettaglio i temi salienti del mese sono il grande spazio offerto alla Lega Nord, il PD che dopo aver inanellato il record negativo di ore televisive a giugno a luglio, con andamento altalenante, conquista quello positivo, il PdL sopra il 20% del tempo complessivo, il forte ridimensionamento di IdV e SEL, ed il relativo silenzio del Presidente del Consiglio e del Governo in generale, che assieme si attestano intorno al 25% totale.
Dati AGCom luglio 2011 aggregati per
Istituzioni - Maggioranza - Opposizione
Dall'istogramma che mostra per ciascun telegiornale il tempo dedicato rispettivamente ad istituzioni, maggioranza e opposizione, si nota come la figura di luglio sia piuttosto simile a quella del mese precedente, evidenziando come amministrative e referendum abbiano effettivamente segnato uno spartiacque tra due fasi della politica del Paese.
Se prima, infatti, Governo e Presidente del Consiglio erano i mattatori della scena mediatica del Paese, con percentuali a carico delle istituzioni che hanno anche sfiorato il 60%, ora tale tendenza si è attenuata notevolmente, a favore generalmente delle formazioni di maggioranza ed in particolare la Lega Nord, che non a caso qualcuno ormai definisce il vero partito al governo dell'Italia.
Dati AGCom 2011 aggregati per
Istituzioni - Maggioranza - Opposizione
L'opposizione lascia sul campo in un mese circa un punto e mezzo, attestandosi poco sopra il 25%; nel mese in cui il Partito Democratico raggiunge il proprio massimo storico del 2011 mentre FLI e UdC appaiono sostanzialmente stabili, è la scomparsa di Di Pietro e Vendola ad affossare il dato dell'opposizione: i due partiti passano infatti da oltre il 9% ad appena il 4,5% del tempo complessivo.
Non è possibile da questo punto di vista non vedere una correlazione tra un simile silenzio e le tematiche dominanti del periodo, e l'immagine che emerge è quella di formazioni, l'IdV e SEL, di fatto eccessivamente silenziose sui temi macroeconomici del Paese; se per la formazione vendoliana l'assenza dal Parlamento può costituire un alibi - anche se chi aspira a governare l'Italia non dovrebbe farne uso - per quella dipietrista l'assenza di interventi non può che relegare il partito ad una formazione monotematica sul tema della giustizia.
Nella maggioranza, invece, scende la Lega e sale il PdL, per un saldo complessivo che si rivela essere positivo di un paio di punti percentuali.
Tra le istituzioni, infine, è da rimarcare il relativo silenzio del Presidente del Consiglio, che scende sotto il 10% e raggiunge il secondo valore più basso da inizio anno.
I telegiornali più filoistituzionali sono stati TG4 e Studio Aperto; hanno dato maggior spazio alla maggioranza TG4 e TGLa7; hanno infine dato voce all'opposizione Rainews e MTVFlash.
Dati AGCom luglio 2011 aggregati per
area politico-culturale
Dall'istogramma che mostra invece lo spaccato del tempo politico dei telegiornali per area si nota una violenta contrazione dello spazio dedicato al centrosinistra rispetto ai mesi precedenti; l'area progressista dello schieramento politico italiano totalizza infatti con il 32,13% il peggior risultato da inizio anno. Analoga sorte tocca al centro moderato, appena al di sopra del 4,5%, in favore quindi delle formazioni di destra e centrodestra. Queste due aree, pur singolarmente attestandosi su valori alti ma non da record, totalizzano insieme uno stupefacente 57%, il valore più alto da inizio anno, ed un valore senza alcun dubbio figlio del progressivo silenzio del Governo e del Presidente del Consiglio.
Dati AGCom 2011 aggregati per
area politico-culturale
I telegiornali più generosi verso le posizioni delle formazioni di centrodestra sono stati TG4 (con un elevatissimo 76%) e Studio Aperto, mentre il centrosinistra ha trovato sponda su TG5 e Studio Aperto. Particolarmente sensibili alle istanze del centro moderato sono stati invece TG2 e Rainews mentre la Lega Nord ha spopolato sulle reti Telecon, TGLa7 e MTVFlash.
Dati AGCom 2011 aggregati per mese
La tabella che mostra l'evoluzione mese per mese delle singole forze politiche e dei vari organi istituzionali permette di confermare alcune tendenze, a partire, nel centrosinistra, del forte incremento del PD a scapito delle altre formazioni di centrosinistra, mentre nel centrodestra è il PdL a riprendere quota rispetto alla Lega, comunque a valori molto alti.
La connotazione fortemente orientata alla crisi economica e alla manovra finanziaria di questo mese di luglio ha fatto sì che i telegiornali dessero preminenza a quelle forze politiche, di maggioranza e opposizione, considerate maggiormente credibili dal punto di vista della proposta economica, e quindi in ultima analisi reali candidate al governo del Paese: PdL e PD, appunto.
A livello di aderenza ai dettami dell'AGCom in termini di par condicio, le testate telegiornalistiche più virtuose si sono dimostrate Rainews, MTVFlash e TG3, mentre spiccano TG4 e Studio Aperto tra quelle maggiormente sbilanciate.
In generale, il mese di luglio costituisce un ulteriore, sia pure piccolo, peggioramento rispetto a giugno in termini di equità dell'informazione. PdL e Lega - considerata l'irrilevanza mediatica di FLI e delle altre formazioni di destra - sono giunte ad occupare quasi il 60% del tempo politico non istutuzionale dei telegiornali, mentre il centrosinistra e l'opposizione nel suo complesso vengono sempre più schiacciate ai margini, vuoi tacitando il PD, come a giugno, vuoi le altre formazioni come in questo mese.
La tendenza è inequivocabilmente quella di un progressivo azzeramento mediatico nel Paese, anche se per il momento il mese di maggio lascia intendere come valga ancora il rispetto delle regole in periodo elettorale. Le imminenti elezioni in Molise permetteranno di mettere nuovamente alla prova anche questa casistica di analisi.