Dati AGCom settembre 2013

Creato il 13 novembre 2013 da Episteme

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Normalmente, il mese di settembre costituisce una sorta di rientro nella normalità dopo il periodo vacanziero di agosto; nel 2013, tuttavia, la notizia della condanna definitiva di Berlusconi a seguito della sentenza Mediaset ha in qualche modo tenuto viva e costante l'attenzione dei media verso gli avvenimenti politici, e proprio la tenuta del'esecutivo è stata il principale tema di discussione, surclassando le polemiche sul Congresso del PD e in generale quelle sulle tematiche economiche legate alle prime bozze della legge di stabilità.
I dati pubblicati dall'AGCom hanno mostrato un totale di 399 ore di informazione politica in TV, straordinariamente un valore identico (differenza di appena 12 minuti) a quello del mese di agosto. Questa coincidenza consente per questa coppia di mesi un raffronto estremamente preciso, che può indicare con maggiore certezza gli spostamenti dei flussi mediatici e conseguentemente di attenzione da parte delle principali testate telegiornalistiche.

Dati AGCom settembre 2013


Dati AGCom 2013 aggregati per mese


Rispetto al mese precedente si nota un centrodestra ancora dominante nella scena televisiva italiana ma in una misura decisamente inferiore rispetto al mese precedente: si nota infatti come il PdL si porti al 26%, che se è pur sempre il secondo valore da inizio anno è comunque di cinque punti inferiore rispetto a quanto registrato ad agosto.
Per contro l'attenzione dei media torna in parte verso il Partito Democratico, che con il 23% ottiene il valore più alto dal mese di aprile.
Del sostanziale calo delle due formazioni principali non paiono avvantaggiarsi le terze forze: il M5S resta sostanzialmente stabile sotto il 5% e SC resta fissa al di sotto del 2%, ma anche elementi organici delle coalizioni elettorali quali Lega o SEL non mostrano significativi segni di ripresa.
Anche l'esecutivo resta sostanzialmente stabile, pur mostrando un differente rapporto di forze interno legato al calo della compagine governativa a favore della figura del Presidente del Consiglio, mentre l'unico ulteriore incremento acclarato è quello del Presidente della Repubblica, vero garante della tenuta del Governo.
Il calo del PdL, quindi, non è stato raccolto da una forza in particolare, ma piuttosto è risultato spalmato su pressoché tutte le forze politiche, lasciando pressoché inalterati i rapporti di forza televisivi.

Dati AGCom settembre 2013 aggregati per
area politico-culturale


Dati AGCom 2013 aggregati per
area politico-culturale


Dal dato aggregato del tempo di coalizione si evidenzia un netto riavvicinamento tra le due coalizioni principali, con il divario tra centrodestra e centrosinistra sceso da 13 a 7 punti percentuale.
Si evidenzia anche un lieve recupero del M5S rispetto al mese precedente, pur restando però su valori estremamente bassi rispetto al risultato elettorale di febbraio ed in particolare sotto la soglia psicologica del 10%.
Il centro montiano appare anch'esso in lieve espansione, ma sempre su valori minimali e quasi ininfluenti a livello mediatico.
A livello di testate, trova come di consueto maggiori spazi su Studio Aperto e TG4, mentre il centrosinistra ha i suoi riscontri più significativi sui canali all-news come TGCOM e Rainews; il MoVimento 5 Stelle, infine, supera il 10% del tempo politico complessivo solo su RNews e TG1, mentre il centro montiano ha i suoi massimi su Rainews e TG2.

Dati AGCom settembre 2013 aggregati per
Istituzioni - Maggioranza - Opposizione


Dati AGCom 2013 aggregati per
Istituzioni - Maggioranza - Opposizione


Osservando invece i dati aggregati per maggioranza, opposizione e istituzioni mostrino un andamento tutto sommato analogo a quello del mese precedente. Questo implica una situazione a compartimenti stagni nel tempo politico, in cui i movimenti tra una formazione e l'altra si riconducono in ultima analisi a spostamenti all'interno dell'area di appartenenza. In tal senso il PD compensa il PdL, il calo dei ministri è bilanciato dall'incremento della Presidenza del Consiglio, la diminuzione della Lega ha come contrappeso il maggiore spazio dato al M5S.
La situazione rispetto al mese di agosto, in questo ambito di analisi, si conferma quindi tutto sommato stabile nella sua profonda anomalia, con le forze di opposizione relegate al di sotto del 10%, secondo una pericolosa tradizione inaugurata sotto il Governo Monti.
A livello di testate giornalistiche, si nota come la maggioranza sia stata privilegiata da Studio Aperto e TG4, l'opposizione da TGLa7 e RNews mentre le istituzioni da MTVNews e Rainews.
A livello complessivo, i TG più aderenti alle norme della par condicio si sono rivelati nel mese di settembre TG2 e ancora una volta TGLa7, che brilla per costanza in questa particolare tipologia di analisi.
Il mese di settembre si pone quindi in ideale prosecuzione rispetto al precedente, con il tema dominante della condanna di Berlusconi a dettare tempi e modi della politica italiana a qualsiasi livello, anche se effettivamente in forma meno accentuata rispetto ad agosto.
Prosegue la marginalizzazione delle terze forze, in uno scenario bipolare tra PD e PdL non rispondente al vero e che ignora l'esistenza di un buon terzo del Parlamento italiano.

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