Dal rapporto “Government at a Glance” risulta che i dirigenti italiani della pubblica amministrazione sono i più pagati tra i 34 Paesi aderenti all’Ocse: l’equivalente di 650mila dollari, il triplo della media. Seguono i neozelandesi (397mila dollari), mentre in Inghilterra la media è di 348mila, in Germania di 231mila e in Francia di 260mila. Per gli Stati Uniti siamo a 275mila dollari.
Il ministero della Funzione pubblica ha precisato che la rilevazione è stata compiuta su soli sei ministeri, quelli in comune tra tutti i Paesi europei, e che nella stima sono stati inclusi anche i contributi previdenziali e assistenziali a carico del datore di lavoro, che in Italia sono molto più alti che negli altri Paesi (circa il 40%). il ministero ha inoltre affermato che i dati sono relativi al 2011, e quindi non tengono conto del tetto agli stipendi dei dirigenti pubblici istituito nel 2012 che non permette di superare il trattamento economico del Primo presidente della corte di Cassazione, ovvero circa 303mila euro annui lordi.
Anche tenendo conto delle precisazioni, i dati Ocse ritraggono un Paese in cui il rapporto tra società, istituzioni ed enti pubblici e privati è fortemente in crisi: l’Italia è agli ultimi posti per la fiducia dei cittadini nei confronti del governo – ultima la Grecia, prima la Svizzera con l’80% di gradimento –, dei partiti, della giustizia, dell’istruzione, delle banche e dei media.
I quasi seicento giorni necessari per arrivare a una sentenza di primo grado ci catapultano in ultima posizione per la giustizia, mentre la spesa statale destinata all’istruzione è estremamente bassa, così come lo stipendio degli insegnanti e il grado di soddisfazione nei confronti delle istituzioni scolastiche. Per accessibilità, efficacia, imparzialità e competenza siamo migliori solo di Turchia e Messico, e siamo quartultimi per l’applicazione delle norme. Il servizio sanitario ci vede in sestultima posizione. Altro dato negativo, la scarsa presenza delle donne nelle posizioni di vertice.
Non un solo dato positivo? Uno c’è: la polizia locale ha raccolto oltre il 70% della fiducia della popolazione. Diciamo comunque che in generale abbiamo un notevole margine di miglioramento.
Italiani malfidati? Può essere, però va anche detto che la fiducia si conquista.
Marco Cecchini