Magazine Diario personale

David Grossman

Da Perla
Non riesco a dormire, magari potessi sapere cosa proverai nel ricevere la lettera di questa mattina, e se continuerai a scrivermi dopo averla letta. Sono quasi sicuro di no. Penserai che sia volgare da parte mia raccontarti certi fatti della mia vita. Comunque sono felice di avertela mandata. Anche se poi mi sono tormentato per tutto il giorno. Avevi ragione: in fondo, sto cercando un compagno per un viaggio immaginario. Ma hai sbagliato nel dire che forse non ho bisogno di un compagno reale. E’ esattamente il contrario: ho bisogno di un compagno reale per il mio viaggio immaginario. Quando scrivo queste parole sento battere il cuore. Mi succede sempre quando fantastico. (…)
P.S. Comunque, anche se non tutto fila liscio e le cose sono già complicate fin dall’inizio, sento il bisogno di dirti una cosa. Devo raccontarti come le pupille mi si dilatano quando vedo una tua parola da qualche parte, persino quando mi ci imbatto nel giornale, o nella pubblicità… Ci sono parole che ti appartengono a tal punto! Impronte della tua anima che in bocca ad altri appaiono solo come strumenti discorsivi o articolazioni linguistiche, nient’altro. Non avevo mai immaginato che conoscere il linguaggio di un estraneo potesse essere eccitante come il primo contatto col suo corpo, il suo profumo, la sua pelle, i capelli e i nei.   E’ così anche per te?
D. Grossman.  Che tu sia per me il coltello. Ed. Mondadori 1998David Grossman

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