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David LaChapelle - dopo il diluvio

Creato il 06 luglio 2015 da Artesplorando @artesplorando
David LaChapelle - dopo il diluvio
David LaChapelle a soli 52 anni non è solo uno dei fotografi più celebri del mondo: è anche il più scandaloso. Le sue opere iperrealistiche, visionarie e barocche, ironiche e apocalittiche, ricche di citazioni e simboli, già altre volte sono state definite pornografiche, profane: come quando trasformò Kanye West in un Gesù nero o Naomi Campbell come simbolo dell'Africa stuprata delle sue materie prime. Fino al 13 settembre sarà a Roma al Palazzo delle Esposizioni per una grande retrospettiva intitolata After the Deluge, dopo il diluvio, che si concentra sul suo lavoro a partire dal 2006, quando decise di abbandonare il mondo della moda per dedicarsi all'arte.La mostra è concentrata perciò sui lavori realizzati dall’artista a partire dal 2006, anno di produzione della monumentale serie intitolata The Deluge, che segna un punto di svolta profonda nel lavoro di David LaChapelle. Con la realizzazione di The Deluge, ispirato al grande affresco michelangiolesco della Cappella Sistina, LaChapelle torna a concepire un lavoro con l’unico scopo di esporlo in una galleria d’arte o in un museo, opere non commissionate e non destinate alle pagine di una rivista di moda o a una campagna pubblicitaria.
Dopo The Deluge, la produzione del fotografo americano si volge verso altre direzioni estetiche e concettuali. Il segnale più evidente del cambiamento è la scomparsa dai lavori seriali della presenza umana: i modelli viventi che in tutti i lavori precedenti (unica eccezione è The Electric Chair del 2001, personale interpretazione del celebre lavoro di Andy Warhol) hanno avuto una parte centrale nella composizione del set e nel messaggio incarnato dall’immagine, spariscono. Le serie Car Crash, Negative Currencies, Hearth Laughs in Flowers, Gas Stations, Land Scape, fino alla più recente Aristocracy, seguono questa nuova scelta formale: LaChapelle cancella clamorosamente la carne, elemento caratterizzante della sua arte.Per permettere al pubblico di conoscere le “origini” del lavoro di LaChapelle degli anni precedenti a The Deluge, è esposta anche una selezione di opere che comprende ritratti di celebrità del mondo della musica, della moda e del cinema, scene con tocchi surrealisti basati su temi religiosi, citazioni di grandi opere della storia dell'arte e del cinema; una produzione segnata dalla saturazione cromatica e dal movimento, con cui il fotografo americano ha raggiunto la propria riconoscibile cifra estetica e ha influenzato molti artisti delle generazioni successive.
Per maggiori info: http://www.palazzoesposizioni.it/categorie/la-mostra-david-lachapelle-dopo-il-diluvio
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