Venerdi 25 aprile 2014
Atterriamo a Newark con puntualità nonostante il nostro aereo fosse partito con quasi 1 ora di ritardo da Malpensa. Dopo un pranzetto non male sul nostro volo United (non l’avrei mai detto eppure era commestibile)
ecco che ci accoglie una mega bandiera degli Stati Uniti e la famigerata dogana. Il poco sveglio Gonzalez (tipico nome americano), dopo qualche problema al pc e un “it’s not you, it’s the system”, mi timbra finalmente il passaporto:
Welcome in the USA.
La hostess ci aveva annunciato 25° e sole ma quando usciamo troviamo anche una bella arietta frizzante. Prendiamo il mega taxi per contenere le nostre mega valigie e ci dirigiamo a casetta a Chinatown. Ci sistemiamo, facciamo un microsonno e subito andiamo a Grand Street a prendere la subway. Facciamo la MetroCard ($30 per 7 giorni di viaggi unlimited + $1 per la stampa di una nuova tessera) e andiamo diretti al 9/11 Memorial per cui avevamo già prenotato i biglietti.
E’ veramente impressionante vedere le due enormi piscine dove un tempo c’erano le fondamenta delle Twin Towers, con tutti i nomi delle persone che ci sono morte..fa impressione perché capisci davvero l’entità e la grandezza di quell’evento. Molto bello però vedere i fiori lasciati sopra ai nomi di chi avrebbe festeggiato il proprio compleanno quel giorno..Dal memoriale si vede anche molto bene la nuova One World Trade Center (o Freedom) Tower che svetta, quasi infinita, il più alto grattacielo degli USA, ancora in completamento.
Dopo il depression moment subito svangato, ci spostiamo a Battery Park per un veloce sguardo alla Statua della Libertà, immobile su quella distesa d’acqua, attorniata dal vento gelido che ci ha accolti. Risaliamo verso Wall Street, capatina per vedere il toro piazzato in mezzo alla strada, circondati da grattacieli che riflettono l’uno le luci dell’altro.
E’ sera e la fame si fa sentire quindi optiamo per un bell’hamburger da Bill’s Bar and Burgers che devo dire non è stato per niente male difatti era anche uno dei posti consigliati sulla Lonely Planet. La stanchezza inizia a salire anche per via del fuso orario, Chiara inizia ad addormentarsi sul divanetto dopo il suo veggie burger e così usciamo e decidiamo di sperimentare la manina alzata: ecco un fantastico taxi giallo!
Ci porta a casetta un cinese my friend che se la ridacchiava perchè doveva portarci a Chinatown (mah). In più aveva dei seri problemi con l’acceleratore, chissà perché. Se non abbiamo vomitato quella sera, non vomitiamo più raga.
S.
PS. un grazie importante a Elisa di TripVillage (passate a visitare il suo blog perchè è bellissimo!) che mi ha aiutata e mi ha dato un sacco di dritte per la visita della Grande Mela! E una menzione particolare anche per Miss Coco Cupcake che non ho avuto il tempo di incontrare (sfortunatamente :( ).
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