Continuano la mattina del 2 aprile, nell’Aula del Senato, le dichiarazioni di voto sul disegno di legge che riforma le misure cautelari. Il provvedimento inasprisce le misure interdittive e concepisce il carcere come un’extrema ratio: per potervi ricorrere, il giudice dovrà considerare il pericolo di fuga e di reiterazione del reato come una eventualità concreta e attuale – una misura, questa, da cui sono però escluse le fattispecie più gravi, come mafia e terrorismo. Un testo forse non risolutivo ma importante, per Gianluca Susta, Scelta civica.
Molto critica la Lega nord, che accusato la maggioranza di mettere a rischio la sicurezza dei cittadini e che le ha tentate tutte per cercare di bloccare il disegno di legge. Prima con la presentazione di una pregiudiziale, respinta dall’Assemblea, poi con Roberto Calderoli che ha provato il colpaccio quando, approfittando dell’Aula semivuota, al termine della discussione generale ha chiesto di non passare all’esame degli articoli del provvedimento. Che invece è andato avanti, anche se in maniera un po’ stentata, visto che già un paio di settimane fa i senatori del Nuovo centrodestra avevano fatto mancare per quattro volte il numero legale, costringendo il presidente a rinviare la discussione, come stabilito dal regolamento. A favore del decreto, oltre alla maggioranza, si sono dichiarati anche Forza Italia e Sinistra ecologia e libertà.
Redazione Libera e forte