Fabrizio de Andrè per la prima volta al cinema, e anche al Massaua Cityplex, in un emozionante documentario dedicato al periodo vissuto in Sardegna e all’ultimo concerto della sua vita al teatro Brancaccio di Roma nel 1998.
Fabrizio De Andrè, Faber, era un poeta. Un poeta capace di mettere in musica versi dolenti di un’umanità emarginata e derelitta. Nessuno mai riuscì ad eguagliare la potenza e l’unicità di un uomo vincente, nato da famiglia borghese, ma protettore dei vinti: dei bassifondi, delle prostitute, dei poveracci, dei manigoldi. Un uomo che dai pantani della cronaca nera sapeva sollevare fiabe.
Faber con le sue canzoni ha restituito dignità a questa povera gente della “cattiva strada”, ha sfidato il sistema e le leggi in modo irriverente, in nome di un’ideale assoluto e anarchico, in nome dell’amore per una causa, o dell’amore e basta. Ha mostrato all’Italia corpi stremati di umanità sofferente, ma anime salve.
È stato anche un traduttore di numerose poesie e canzoni, da Bob Dylan al cantautore francese Brassens, all’Antologia di Spoon River del poeta inglese Edgar Lee Masters, dalla quale è tratto il meraviglioso album “Non all’amore, non al denaro né al cielo”.
Per la prima volta al cinema, il 27 e 28 maggio, il pubblico italiano avrà il privilegio di godersi uno spettacolo senza precedenti.
“Faber in Sardegna & L’ultimo concerto di Fabrizio De André” sono i due documentari che verranno proiettati al cinema, uniti in un unico, commovente tributo al cantautore genovese.
La prima parte è dedicata al periodo trascorso in Sardegna e all’Agnata, il suo agriturismo nella Gallura. Qui sono raccolti aneddoti e testimonianze delle persone a lui più care, come il figlio Cristiano e la moglie Dori Ghezzi. Ma ci sono anche altri artisti che rendono omaggio al cantautore: Morgan (autore di una struggente versione di “Canzone dell’amore perduto” al pianoforte), Paolo Fresu, Danilo Rea, Gianmaria Testa, Lella Costa, Maria Pia De Vito e Rita Marcotulli. Questa prima parte del documentario è diretta dal sardo Gianfranco Cubiddu, e racconterà inoltre di un De Andrè più intimo e privato. Il De Andrè uomo che, abbandonati i panni dell’artista intellettuale, indossa quelli dell’allevatore e del contadino.
Il film sfocia, attraverso la vita di Faber, ne “L’ultimo concerto di Fabrizio de Andrè”, ultima performance dal vivo, tenutasi a Roma al Teatro Brancaccio. Questo importante evento è ora disponibile in una versione mai vista prima, restaurato e rimasterizzato in ultra HD. Concerto imperdibile per chi ha amato e ama tuttora questo artista. Sono presenti le canzoni più celebri (brani come Crêusa de mä, Dolcenera, Khorakhané, A Cumba, Il Sogno di Maria, La città Vecchia, Anime Salve, Il testamento di Tito, Tre Madri, Via del Campo e Il Pescatore), che hanno accompagnato molte esistenze e che tuttora risuonano nelle teste di chi, come me, non ha mai potuto fare a meno di Faber. Perché una vita senza Faber è una vita senza poesia, senza spavalderia, senza passione, senza ideali, senza cultura, senza stima profonda per la libertà e per la musica, e cosa ancor più importante: senza amore per il prossimo.
Questo film è un tributo fondamentale dedicato ad un artista che per tutta la vita ha remato “in direzione ostinata e contraria”, ma che è comunque stato definito dalla critica all’unanimità: “il più grande cantautore italiano di tutti i tempi”. Due ore di musica ed emozioni accompagnano l’occhio e le orecchie degli spettatori. Un’opportunità unica per le nuove generazioni di conoscerlo, e per quelli che invece da sempre hanno vissuto a braccetto con le sue melodie, di ricordarlo. Melodie indimenticabili e rese immortali dai cuori della gente, un artista poco conosciuto all’estero, perché non voleva farsi conoscere. Il nostro paese ha il privilegio di possedere una delle voci più poetiche, straordinarie, dolci, pungenti e forti dell’ultimo secolo.
Retrò online va al cinema al Massaua Cityplex.
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