Rapporti tesi da tempo fra l’assessore alla cultura Irene Nicoletta De Bona e il vicecapogruppo del Pd Daniele Bonali. Bonali insiste con le sue analisi, ahimé fredde e dettagliate, e la De Bona nell’ultimo consiglio comunale, a microfono spento, ha risposto con un “Vaff” alle critiche, e se n’è andata! La signora ha il pregio della simpatia e della spontaneità, ma Cremona di cultura deve vivere: è il suo ruolo storico e la De Bona con ogni evidenza, da quel che risulta dagli atti ufficiali, ha perso troppo potere: il suo assessorato è stato spogliato senza pietà. Le decisioni sulla cultura cittadina si prendono altrove: risponde il sindaco, anzi Arvedi, risponde PubliAeventi, Giacomo Zaffanella, mentre le iniziative languono e il sistema museale boccheggia.
Irene Nicoletta De Bona ribatte subito e promette di mostrare la relazione di bilancio e spiegare le attività svolte, per contrattaccare.
“Credo di essere adatta al ruolo che il sindaco mi ha onorato di assegnarmi e i dati mi confortano”, afferma l’assessore, che sciorina le cifre: “Aumenta il turismo; 16.500 visitatori in più dei Musei dal 2009 al 2011. Certo tutto è migliorabile ma… con circa 140mila euro che ho a disposizione per iniziative culturali e turistiche… credo sia umanamente e impossibile fare di più!”.
Ma l’assessore De Bona è un tipo battagliero. Per qualcuno anche troppo, comunque dirà la sua fino in fondo!
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