Magazine Cultura

De incipit (o meglio dell'arte di iniziare bene)

Creato il 01 giugno 2013 da Dida

De incipit (o meglio dell'arte di iniziare bene)
Come nelle storie d'amore, anche nei romanzi, gli "inizi" sono tutto.Ci sono infatti quelli che ti conquistano alla prima parola, come un colpo di fulmine, e ti promettono storie avvincenti, protagonisti indimenticabili, notti insonni e occhi rossi, come gli amori rapidi e travolgenti. A quegli amori, come a quella tipologia di incipit, siamo disposti a perdonare tutto, anche un finale scialbo e frettoloso, perché quell’inizio sarà per sempre impresso nella nostra mente e associato a un’età, un’epoca e una storia epicaNarrami, o Musa, dell'eroe multiforme, che tanto
vagò, dopo che distrusse la rocca sacra di Troia:
di molti uomini vide le città e conobbe i pensieri,
molti dolori patì sul mare nell'animo suo,
per acquistare a sé la vita e il ritorno ai compagni.

Ci sono però anche degli amori che nascono in sordina, che si riveleranno poi storie lunghe e tormentate, la cui rottura lascerà in noi un segno indelebile: sussulterete, sospirerete e piangerete tutte le vostre lacrime. Chi l’avrebbe detto che quell’incipit lento, e a tratti monotono, sarebbe stato capace di tenervi con il fiato sospeso per più di un migliaio di pagine?– Ormai Genova e Lucca non sono più che appannaggio, che dominio della famiglia Buonaparte. Vi avverto che, se non mi dite che abbiamo la guerra, se vi permettete ancora di giustificare tutte le infamie, tutte le atrocità di questo Anticristo, (in fede mia, ci credo), non vi conosco più, non siete più il mio amico, non siete più il mio fedele schiavo, come dite! Ebbene! Buon giorno, buon giorno! Vedo che vi ho fatto paura; sedete e discorriamo.Così diceva, nel luglio 1805, Anna Pavlona Schérer, damigella d'onore e persona molto vicina all'Imperatrice Maria Feodorovna, andando incontro a un personaggio molto grave, oppresso di titoli, il principe Vassili, giunto per primo al suo ricevimentoE poi c’è lui. L’incipit perfetto. Travolgente, ma non troppo. Meditativo, evocativo e allo stesso tempo pieno di suspense. Non vi promette una storia travolgente, né un idillio lungo e duraturo, ma una storia vera, unica e concreta della quale ricorderete ogni parola, ogni virgola, ogni sospensione, ogni silenzio. La STORIA della vita. Era una notte meravigliosa, una notte come forse ce ne possono essere soltanto quando siamo giovani, amabile lettore. Il cielo era così pieno di stelle, così luminoso che, gettandovi uno sguardo, senza volerlo si era costretti a domandare a se stessi: è mai possibile che sotto un cielo simile possa vivere ogni sorta di gente collerica e capricciosa? Anche questa è una domanda da giovani, amabile lettore, molto da giovani, ma voglia il Signore mandarvela il più sovente possibile nell’anima! … Parlando d’ogni sorta di signori capricciosi e collerici, non ho potuto fare a meno di rammentare anche la mia saggia condotta in tutta quella giornata... Ricordate sempre di dotare ogni vostra storia del GIUSTO inizio. Alla prossimaDiana

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazines