Magazine Racconti

DE LEAR-HUME, n.1: FUOCO-TERRA

Da Nivangiosiovara @NivangioSiovara
Il fuoco era acceso ed il cielo era spento. Livido pomeriggio.Il ghiaccio assediava le nostre case. Improvviso, il cambio di scenario:croste di muro cadevano dalla cappa del camino nel fuoco. Pensavo che la terra scuotesse la casa, ed invece: raspando, lottando, aggrappandosi, cadendo -senz’ali che tenessero- nel fuoco due uccellini neri di fuliggine che avevano scrostato di becco d’artiglio e di piume, fra le fiamme dalle fiamme fuggivano ed il cielo terso dietro alle finestre era il loro miraggio ed in fuoco si lanciavano contro alla lastra impenetrabile, instaurando l’inferno nella sala, le tende bruciavano e loro allucinati panciainaria sul pavimento ormai implumi carbone nei polmoni con l'ultimo sguardo al cielo, ormai lontano, troppo lontano, si dibattevano ancora, cinguettavano rochi isterici e sfasciati.Vivi.Fuoco. Fumo. Dappertutto.DE LEAR-HUME, n.1: FUOCO-TERRADalla cantina scappavano i topi e dietro di loro fuggivano i gatti e poi i cani e poi i savi e le donne col bastone e gli uomini col fucile e poi i simboli i sindaci dalla cantina scappavano, seguiti dai magistrati, davanti ai re agli dei ed agli enti sconosciuti che appiccavano fuoco col solo sguardo.Tutto era bruciato quando mi risvegliai e respiravo cenere.Scansavo macerie e travi ed il piano di sopra e tutto, che tutto era bruciato, scansavo per uscire, il gatto appollaiato sul pilastro intatto delle fondamenta fissava il gatto morto sul ciglio della strada, pancia aperta che arrivava fino al fiume, e che sorridente, mi diceva : “Non ti preoccupare per me non mi piangere sono solo uno scarafaggio vedi la mia carne è corazzata rimbalzo agli urti guarda non mi rompo non mi apro, le mie interiora adesso sono insetti e volano, volano lontano nel cielo, volano e sai, non muoiono. Cosa vuoi farci, non muoiono !”Nel pugno ho sei mosche . Che bella fiaba, che bella fiaba mancata per un pelo !Ed eccolo verme gigante appostato quasi per caso al cumulo fumante : “E’ meglio che nessuno sappia che io ti sto dicendo queste cose" e s’accerta che solo io possa sentirlo  "ad est l’orso rimonta la tigre ferita, a nord stella polare in crisi -pericolo magnetico- ad ovest l’aquila plana, strano a dirsi, ghermisce. Guarda a sud : masse in fuga !”Migliaia di formiche fuggono impazzite da nuovi camini che spuntano sulla superficie del pianeta cenere.L’intero palazzo di carte antiche è bruciato, il boss è ferito gravemente, le scorte per l'inverno irrimediabilmente perdute. “Mi si è inaridita la saliva in bocca... E’incredibile,vero ? Lingua secca mi si spezza. Vai... vola nell’areamedia e lì procurati il calice... l’organizzazione ti farà avere nostre notizie... il posto è immediatamente a nord dell’ospedale dei ragni che sputano mosche... dei bachi santi e ballerini”Il calice è rozzo ed ossidato. E tutti mi volevano far credere che fosse splendente e luminoso e che bevendovi il sole sarebbe sempre stato alto nel cielo. “Il muco saliva di lumaca che è in me -prese a parlare il calice- devi berlo tutto e devi appoggiare le tue labbra sulle mie e leccare il bordo. Caccia a fondo le tue dita nel mio interno, raschia. Non lasciare nulla.”Ero steso, terra sulla terra. Ciò che mi diede la vita me la toglieva.
Terra. Fuoco. Terra bruciata.
Seppellivano gli assassini sotto al corpo della propria vittima.”

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazines