Dopo mesi di indagini Daniele De Santis ammette finalmente agli inquirenti: “Ho avuto paura e ho sparato“. La dichiarazione è arrivata direttamente dalla lettera-memoriale scritta dall’Ultras romanista accusato di omicidio e consegnata direttamente ai giudici Albamonte e Di Maio. Dopo tutte le polemiche, gli scandali e gli arresti arriva finalmente la versione del 48enne romano che, nella sua ricostruzione dei fatti, ha sempre ammesso di non aver mai sparato al tifoso napoletano morto in ospedale 45 giorni dopo il ferimento.
“Non sono un mostro ma non sono pronto per affrontare l’interrogatorio” continua De Santis nella lettera, “ho problemi di salute e ho bisogno di riflettere ulteriormente su quanto avvenuto”. Queste le parole con cui l’assassino di Ciro Esposito prova a rimandare l’udienza fissata per il prossimo 9 ottobre.
I pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio però, pare non abbiano abbandonato l’intenzione di far visita al De Santis in ospedale, anche solo per mettere a verbale le nuove dichiarazioni dell’imputato. Ricordiamo infatti che anche in occasione dell’interrogatorio di garanzia, l’ex ultrà si era avvalso della facoltà di non rispondere perché ancora troppo debole e sconvolto per le ferite riportate negli scontri. Intanto continua la degenza protetta dell’ospedale Belcolle di Viterbo, mentre fuori il caos giudiziario che ha investito la vicenda continua.
Nella lettera inviata ai PM l’uomo aggiunge: “Non sono un mostro e la verità su quanto accaduto sta emergendo. Sono preoccupato per il fatto che su internet è rintracciabile l’indirizzo dei miei genitori“.
I suoi avvocati non hanno voluto aggiungere nuove informazioni su quanto scritto sull’imputato, per non turbare la tranquillità e il precario stato mentale e di salute dell’ uomo dichiarando che “La Lettera una spiegazione abbastanza articolata di quello che in questo momento sta vivendo. Il mio assistito, che è stato di recente colpito da ischemia, ha chiesto la massima riservatezza della lettera. L’originale – hanno aggiunto i legali – verrà presto messo a disposizione degli inquirenti“.