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Death Warrant - Colpi proibiti

Creato il 15 dicembre 2011 da Robydick
Death Warrant - Colpi proibiti1990, Deran Sarafian.
Eccoci ad uno dei Van Damme più cupi del primo periodo, ad un passo dall'horror. A girarlo è Deran Sarafian, figlio del Richard di Oscar insanguinato e Punto zero, interprete per culti non colti come Zombi 3, e regista quasi sempre in bilico tra il sublime e il pessimo.
Prima di Colpi proibiti Sarafian (che ora gira episodi di CSI) aveva un passato di horror (Vampiri To die for) e fantascienza sanguinosa (Alien predator, ma soprattutto il massaccessiano Interzone): ovvio che il film che ne esce dalle sue mani sia un ibrido tra il Van Damme movie e il thriller del terrore alla Manhunter.
A rincarare la dose di macabra atmosfera ci pensa il supporto di David S. Goyer (la saga di Blade) in chiave di sceneggiatura: gli elementi per un film bizzarro, forse sbilanciato, ci sono tutti. D'altronde abbiamo già avuto nel passato innesti tra horror e arti marziali non molto riusciti, pensiamo al mediocre Terrore in città dove un baffuto Chuck Norris prendeva a calci in culo una specie di Michael Myers (Halloween) dei poveri.
Con Van Damme il miracolo, se non del tutto, almeno parzialmente riesce: ottime atmosfere, ritmo concitato, pochi combattimenti, ma di un certo effetto. Il film sviscera quasi subito il suo corollario di banalità da prison movie scontrandosi con il machismo del cinema vandammiano: appena arrivato in carcere il nostro viene importunato dal compagno di cella (“Devi succhiarmelo”), ma la cosa finisce a tarallucci e vino (calcio in faccia alla “Ehi io sono Gianni Claudio”).
Le cose migliori di un film con personaggi e situazioni tutto sommato stereotipate (secondini sadici e perversi, prigionieri o nettamente buoni o nettamente cattivi) sono nella parte notturna, quella dove la prigione viene colorata da un blu pastello o rosso fuoco innaturale, e L'uomo dei sogni uccide le sue vittime tra i detenuti. Siamo negli stessi territori del Prison di Renny Harling, con il carcere trasformato in un luogo claustrofobico e pericoloso, dove entità sanguinarie si aggirano tra le mure in attesa di carpire la prossima vittima: non per niente nel finale L'uomo dei sogni verrà orribilmente ustionato avvicinandosi quindi ai serial killer alla Jason.
Non ci si risparmia le scene forti fin dall'inizio, una casa con bambole inquietanti e un assassino armato di coltello che sussurra “Ti sbudello”, ma anche più avanti, tra corpi orribilmente bruciati o feriti da grandi asce e vendite di organi umani, non siamo proprio nei territori salgariani di uno Shelton Lettich. Deran Sarafin gira egregiamente e il combattimento finale con Van Damme che combatte tra ferri che volano e seghe circolari ad un centimetro dal suo volto è davvero gustoso.
E' un cinema ibrido che non si preoccupa di essere scorretto, che sporca col sangue i suoi personaggi, che oggi come oggi sarebbe impossibile da rifare, un po' come i vestiti demodè che vediamo indossare da Cynthia Gibb. Van damme tornerà negli stessi luoghi, la prigione, con il meraviglioso In hell di Ringo Lam, ma saranno altri tempi, la maturità ha ceduto il posto al fuoco istintivo della giovinezza, questo Colpi proibiti resterà un'esperienza unica nella carriera dell'attore belga e dei suoi fan.
Death Warrant - Colpi proibitiKeoma

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