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Debiti, debiti, debiti … ma gli USA possono fallire?

Da Robertopesce

Debiti, debiti, debiti … ma gli USA possono fallire?A livello personale adotto da molti anni uno slogan che suona più o meno così: “Io odio i debiti, i debiti odiano me!!!” e direi che questo già introduce pienamente la mia personalissima opinione sul tema dei debiti e sul cattivo costume della società e dell’economia moderna di spingere senza sosta individui, famiglie, imprese e nazioni ad indebitarsi, tutto in nome di un ipotetico principio secondo il quale i consumi sarebbero ciò che fa girare il mondo o del fatto che esistono interessi e situazioni da perseguire e salvaguardare ad ogni costo.

Ora, premesso che stiamo parlando essenzialmente del “debito cattivo” e non del cosiddetto “debito buono” (si definisce in tal modo il debito contratto nell’ambito di una strategia di investimento per il quale ciò che si acquista a debito ha o avrebbe un maggior valore o un maggior rendimento del debito che si contrae per acquisire il bene stesso), sarà anche per le mie note origini genovesi ma personalmente credo molto nell’antica saggezza da “buon padre di famiglia” per la quale occorre sempre “spendere meno di ciò che si guadagna“.

Vivere, operare e lavorare in base a tale principio ha i suoi lati negativi, significa talvolta doversi negare qualcosa che invece sarebbe bello acquistare o fare e anche limitare le proprie possibilità di guadagno se si decide di non utilizzare strategie di investimento “a leva” basate proprio sul debito, ossia sull’utilizzo di denaro altrui.

D’altra parte però, rifuggire dall’utilizzo del debito per vivere e lavorare ha anche molti aspetti positivi, uno per tutti quello di vivere decisamente più sereni e non rischiare di accorgersi in una brutta mattina di aver fatto qualche errore di calcolo o il passo più lungo della gamba e sapere di non avere più risorse per pagare i creditori che ti stanno bussando alla porta.

Una delle strategie preferite da chi invece ha il vizio di indebitarsi è quello di .. ripagare il debito contraendo altro debito!

E’ un pò come la storiella che mi raccontavano da ragazzo dei tizi di Cuneo che, avendo una grossa buca da chiudere, ne scavavano una seconda per ricavarne la terra per riempire il primo buco ma poi, accorgendosi di aver generato una seconda voragine, si trovavano nell’obbligo di scavarne una terza per riempire la seconda, quindi una quarta per colmare la terza e così via allegramente scavando …

Certo, detta così fa un pò sorridere e l’insensatezza di questi mitologici cuneesi appare evidente ma quando si parla di governare una famiglia, un’azienda o, peggio che mai, una nazione com’è che invece tutto ad un tratto lo stesso principio sembra invece diventare logico e di buon senso?

Gli individui e le famiglie contraggono prestiti, mutui, leasing, finanziamenti rateali ed utilizzano carte di credito revolving per rateizzare i propri debiti senza riflettere sul fatto che ogni debito o finanziamento rateale porta con sè interessi passivi (spesso parecchio salati) che fanno crescere il debito in maniera vertiginosa rendendone sempre più difficile l’estinzione man mano che il tempo passa.

Le aziende utilizzano più o meno gli stessi strumenti finanziari delle famiglie più alcuni altri come i castelletti bancari, gli anticipi fatture etc. mentre le grandi aziende addirittura chiedono soldi al grande pubblico dei risparmiatori emettendo obbligazioni (corporate bonds).

Come spesso osserviamo nella realtà di tutti i giorni le persone però talvolta falliscono e così fanno le aziende, piccole o grandi che siano.

Parlando di casi famosi, sono notizie di questa estate l’arresto del noto “agente dei Vip” Lele Mora accusato di bancarotta fraudolenta (ma sul blog ne parlavo già un anno fa) così come il crac del San Raffaele con relativo suicidio di Mario Cal, braccio destro di Don Verzè e principale amministratore di un gruppo finanziario che ha ormai accumulato un debito attorno alla pazzesca cifra di un miliardo di euro !!!

E le nazioni? Come fanno ad indebitarsi? E come coprono i propri debiti? Ma possono anche loro fallire?

Beh, sul come facciano ad indebitarsi è presto detto: nello stesso modo di individui e imprese ossia spendendo più di quanto incassano attraverso la miriade di imposte e balzelli di ogni genere con cui vessano i cittadini e le stesse aziende!

Calando un velo pietoso anche per ragioni di spazio su come i politici e i governanti di ogni razza e latitudine spendono il denaro faticosamente guadagnato dai propri cittadini e a loro estorto tramite vessazioni legalizzate è interessante  invece capire come facciano a coprire e garantire i propri debiti nei confronti dei creditori … indovina un pò?

Beh, se hai risposto: “Facendo altro debito” puoi tristemente congratularti con te stesso perchè la risposta è esatta!!!

Gli stati accrescono la propria posizione debitoria tipicamente emettendo ondate di obbligazioni (titoli di stato o bond che dir si voglia: BOT, BTP, CCT etc.) ma possono anche ricorrere a prestiti veri e propri come si è visto ancora qualche settimana fa per la Grecia e si, arrivati ad un certo livello di indebitamento quando nessuno più si fida di prestar loro denaro possono anche fallirecome forse ricorderai accadere alcuni anni fa all’Argentina e all’Islanda e come potrebbe ancora succedere alla Grecia stessa e al Portogallo tanto per ricordare le due situazioni più vicine al collasso in area europea (non sono però le uniche ahinoi …).

In mezzo a tutto questo sfascio e esempio di macro insensatezza finanziaria, anco

Debiti, debiti, debiti … ma gli USA possono fallire?
ra diversa è la posizione degli Stati Uniti d’America che rischiano il “default” se entro martedì prossimo 3 agosto non trovano una soluzione che, si badi bene, potrebbe anche semplicemente essere quella di “alzare il tetto del loro debito pubblico” con un colpo di penna visto che il loro problema più imminente è quello di raggiungere il indebitamento aggiornato l’ultima volta con tetto massimo dilegge del 2010 alla pazzesca cifra di 14.294 miliardi di dollari, livello che sarà per l’appunto raggiunto tra 3 giorni.

Cosa potrebbe succedere se repubblicani e democratici non riusciranno a mettersi d’accordo per tempo per alzare il tetto del debito e, allo stesso tempo, per ridurre la spesa pubblica e aumentare le entrate in modo da diminuire lo scompenso di bilancio francamente credo che siano davvero in pochi a saperlo ma è indubbio che le conseguenze potrebbero essere pesanti, durature e imprevedibili.

Da notare che alzare il tetto del debito USA non risolverebbe il problema alla radice ma semplicemente darebbe tempo e ossigeno agli americani per elaborare soluzioni per uscire dal pantano finanziario in cui li hanno precipitati soprattutto gli 8 anni di presidenza Bush jr. con il macro innalzamento delle spese militari per finanziare la “guerra al terrore” e i conflitti in Afghanistan e Iraq e, successivamente, con il “salvataggio” delle grandi banche e assicurazioni private che sarebbero state destinate a fallirecome Lehmann Brothers a causa di, guarda caso, macro indebitamenti finanziari generati da condotte scellerate dei propri manager

In tutto ciò, se come tutto sommato un pò tutti pensiamo, alla fine della sciarada il fatidico innalzamento del debito USA sarà fir

Debiti, debiti, debiti … ma gli USA possono fallire?
mato, quello che succederà sarà comunque che gli USA si rimetteranno per l’ennesima volta a “stampare moneta“, denaro garantito da nient’altro che la fiducia che il mondo dovrebbe continuare ad avere in un dollaro in questo modo sempre più annacquato e inflazionato, con conseguente nuovo rialzo di oro, argento e metalli preziosi in genere, petrolio e materie prime a seguire.

Insomma, gli USA e il mondo dietro di essi si trovano esattamente tra le fatidiche incudine e martello e cosa ci riserverà il prossimo futuro è davvero incerto.

Personalmente non sono un catastrofista ma per quel poco che riesco a comprendere di fenomeni macroeconomici complessi da inquadrare anche perchè mai vissuti in precedenza su questa scala e con il livello di globalizzazione e interconnessione attuale mi sento di dire che potremmo avviarci verso profondi cambiamenti degli scenari in cui abbiamo vissuto fino ad adesso.

A livello personale non posso che continuare a consigliare di investire sulla propria INTELLIGENZA FINANZIARIA per cercare di comprendere e padroneggiare le dinamiche di quella forza così potente ma così poco compresa che è il denaro (prossimo corso di INTELLIGENZA FINANZIARIA 23/24 settembre a Reggio Emilia) ricordando un vecchio detto di Wall Street che più o meno dice così: “When blood is on the street, cash is king!“.

Se non l’hai capita, per limiti di inglese o di economia, fattela tradurre e spiegare da chi è più avanti di te nello sviluppo della sua intelligenza finanziaria perchè quello che sta succedendo aldilà dell’oceano ci interessa e ci interesserà da vicino, o se ci interesserà …

Roberto Pesce


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