Magazine Società
Intanto arrivano oggi ad Atene i funzionari del Fondo Monetario Internazionale, dell'Unione Europea e della Banca Centrale Europea che devono verificare lo stato dell'attuazione del piano di salvataggio che dovrebbe portare la Grecia fuori dalla gravissima crisi del debito. Gli esperti internazionali dovranno esaminare il piano delle privatizzazioni, la riforma nel settore del lavoro, la liberalizzazione delle professioni, il programma di lotta contro l'evasione fiscale e, naturalmente, il Programma economico 2012-2015. Dal loro rapporto dipenderà l'assegnazione della sesta tranche di aiuti prevista per il mese di giugno nel quadro del pacchetto da 110 miliardi di euro concesso un anno fa per evitare il collasso dell'economia greca.
Sempre oggi il premier George Papandreou incontra il presidente della Repubblica, Karolos Papoulias, dopo di che è prevista una riunione dell'esecutivo durante la quale, secondo quanto scrivono i giornali greci, Papandreou chiederà a tutti ministri del suo governo e ai parlamentari del Pasok di assumersi le loro responsabilità e di smettere di “remare contro” le nuove misure economiche decise dal ministero delle Finanze. Misure che non piacciono per niente ai sindacati che per domani hanno dichiarato lo sciopero generale di domani contro la politica di austerity economica del governo socialista. In questa generale situazione di incertezza politica è arrivata la decisione dell'agenzia Standard and Poor's di tagliare ulteriormente il rating sulla Grecia a B dal precedente BB-. L'ipotesi di elezioni anticipate, che è circolata nei giorni scorsi secondo la stampa greca, è comunque al momento improbabile.
Nei giorni scorsi si è parlato anche di una possibile ristrutturazione del debito greco: un'ipotesi che è stata smentita dal ministro delle Finanze e che creerebbe non pochi problemi alle banche europee (soprattutto tedesche, ma anche francesi e italiane) esposte con Atene. Nonostante le smentite, però, la ristrutturazione del debito greco avverrà il prossimo anno: questa almeno la previsione del premio Nobel per l'economia Nouriel Roubini in un'intervista pubblicata oggi dal Sole 24 Ore. Roubini pensa ad una "ristrutturazione ordinata” del debito pubblico (che “non vuol dire che deve fare un default”), in modo da non provocare traumi devastanti sul paese e sugli investitori. Secondo l'economista non si può procedere subito perché “ci sono i tempi tecnici” imposti dai lavori della missione Commissione UE, Bce ed Fmi, oltre ai “sei mesi” di tempo necessari per mettere in atto la ristrutturazione.
Non crede invece alla “ristrutturazione ordinata” Lorenzo Bini Smaghi, membro del consiglio esecutivo della Banca centrale europea che, in un'intervista a La Stampa, sostiene che la Grecia “ha perso tempo a considerare questa possibilità per qualche mese”, salvo poi accorgersi che “è una vera e propria favola”. Secondo Bini Smaghi, “il processo di riforme ha rallentato, in particolare per quel che riguarda l'amministrazione fiscale” e “ci si trova così un anno dopo a dover rimettere mano al programma per avere maggiori garanzie”. Bini Smaghi giudica molto negativamente la posizione della Germania, in prima linea nel chiedere una ristrutturazione del debito greco: “E' una posizione autolesionista perché i principali creditori risiedono proprio in Germania”.
Roubini e Bini Smaghi sono invece d'accordo nel giudicare negativamente la possibilità dell'uscita di Atene dall'euro ventilata nei giorni scorsi dal settimanale tedesco Der Spiegel. Per il premio Nobel semplicemente non è un dibattito serio: “Di questo non si discute tra i greci e gli altri paesi Ue, né penso che vi sia alcuno dei membri dell'Eurozona che possa pensarci”. Mentre, secondo il consigliere della Bce, “a rimetterci sarebbe quel paese stesso, ma anche gli altri, a guadagnarci sono di sicuro quelli che mettono in giro queste voci, creando fibrillazione sui mercati finanziari”. Anzi: “La nuova autorità europea per il mercato, appena creata, dovrebbe indagare per verificare se non ci sono gli estremi di tentativi di manipolazione del mercato”.
AGGIORNAMENTO
La Grecia smentisce le voci di trattative con l'Ue su un pacchetto aggiuntivo di aiuti. Lo scrive l'agenzia Reuters citando un portavoce del governo, dopo le indiscrezioni che parlavano di un nuovo pacchetto di aiuti da 60 miliardi di euro. In ogni caso per la cancelliera tedesca Angela Merkel è ancora presto per decidere come intervenire per la Grecia e occorre attendere le valutazioni della missione Ue-Bce-Fmi.
Per quanto riguarda la eventuale ristrutturazione del debito, secondo Aris Xenofos, presidente dell'Associazione ellenica dei fondi e dell'asset management, che rappresenta 36 istituti di risparmio gestito, essa “sarebbe devastante per l'economia greca, e dannosa per il resto dell'Unione europea e per l'euro”.
Buone notizie infine per i risparmiatori italiani: il presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari, assicura che i nostri istituti di credito sono “molto relativamente esposti, anzi per niente esposti rispetto alla Grecia”.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Avviato “crowfunding popolare” per salvare la Grecia: l’idea è di un giovane...
Se Bruxelles non salverà Atene dal default, allora sarà il popolo europeo a farlo. Come? Attraverso una maxi raccolta fondi fra i cittadini del continente. Leggere il seguito
Da Stivalepensante
SOCIETÀ -
Draghi non basta, ad Atene fallisce la politica europea
Un accordo ragionevole era possibile. Ma la governance dell’Eurozona non funziona, troppe parti al tavolo. L’unica che ha fatto politica è la BceFausto Panunzi... Leggere il seguito
Da Andrea86
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
La guerra italiana al Califfo
(Uscito sul Giornale dell'Umbria del 30/06/2015) Dai giorni intorno all'11 giugno, sono cominciate ad arrivare dai giornali americani le prime indiscrezioni... Leggere il seguito
Da Danemblog
SOCIETÀ -
Turchia, la questione curda dopo il voto
Print PDFdi Filippo UrbinatiCome sempre accade le elezioni politiche di un Paese non si giocano su una sola tematica ma ruotano attorno ad una complessa rete... Leggere il seguito
Da Bloglobal
OPINIONI, POLITICA, POLITICA INTERNAZIONALE, SOCIETÀ -
Svolte
Fatichi, ti arrabatti, sudi e bestemmi per dei mesi, per degli anni. Poi, nello spazio di un weekend, succedono cambiamenti epocali e i processi vengono a... Leggere il seguito
Da Fra
CULTURA, ITALIANI NEL MONDO, SOCIETÀ -
Referendum Grecia: cosa succede se vince il sì, cosa succede se vince il no
Il Messaggero analizza cosa potrebbe accadere dopo il referendumAl di là delle rassicurazioni, il timore è l’effetto contagio per la crisi in Grecia. Leggere il seguito
Da Andrea86
ATTUALITÀ, SOCIETÀ