Politica, Sesso, Religione e Morte. Vi dice qualcosa? Daniele Fabbri (in arte Luttazzi) è uno dei miei comici preferiti. La sua satira è sempre pungente, mai banale. Sfrontata e irriverente, va a colpire tutto, e quando dico tutto intendo proprio tutto. Espressione massima dell'animo umano: critico, cinico, razionale e senza limite alcuno. Come potete intuire, se già non lo sapete, queste cose non passano nei varietà di raiuno del sabato sera. Il programma in questione è stato oggetto di una crudele censura nonostante fosse ospite della rete "La7", appena dopo poche puntate, a causa di una battuta che, recitata in teatro nei mesi successivi, non aveva destato alcuno "scandalo".Lasciamo perdere la politica e torniamo alle cose importanti, ai fatti. Luttazzi propone lo spettacolo di Decameron in monologhi teatrali, uno dei quali era presente come inserto in DVD nel Fatto Quotidiano (giornale di Padellaro, Travaglio, Lillo, Beha...).Travolgente e dissacrante, spara a zero su tutto e su tutti, ed è impossibile non dargli ragione. Anche Luttazzi racconta una storia, fa paragoni, passa da battute tragicomiche e volgari di bassa lega a fini sottigliezze retoriche ancorchè citazioni colte. Lo stesso nome Decameron si rifà all'opera di Boccaccio, anch'essa vittima della mordacchia dei poteri forti, in questo caso, la chiesa.Nel programma televisivo il comico romagnolo dispone di mezzi e fondi per alternare monologhi a sketch a volte grotteschi a volte nonsense. Al centro dell'opera la vita stessa, vista dall'interno, interpretata appunto, tenendo conto di Sesso, Politica, Religione e Morte. Perchè proprio queste cose? Perchè l'essere umano ne è intrinsecamente legato, volente o nolente, da solo o attraverso la società, e sono nel consesso civile argomenti di cui ridere è difficile. O meglio, ridere dopo averne smascherata la consistenza, è difficile. Si, perchè, come ci insegna Daniele Luttazzi, le cose non sono mai come sembrano, non sono mai nobili, alte, gloriose, incomprensibili, basse e meschine. Sono semplicemente umane! Qui sotto trovate il link a un nonto sketch sulla chiesa e la pedofilia, interpretato magistralmente da quattro signor nessuno nei panni di Gorgia, Fedone, Menone e Timeo. Splendido.
Politica, Sesso, Religione e Morte. Vi dice qualcosa? Daniele Fabbri (in arte Luttazzi) è uno dei miei comici preferiti. La sua satira è sempre pungente, mai banale. Sfrontata e irriverente, va a colpire tutto, e quando dico tutto intendo proprio tutto. Espressione massima dell'animo umano: critico, cinico, razionale e senza limite alcuno. Come potete intuire, se già non lo sapete, queste cose non passano nei varietà di raiuno del sabato sera. Il programma in questione è stato oggetto di una crudele censura nonostante fosse ospite della rete "La7", appena dopo poche puntate, a causa di una battuta che, recitata in teatro nei mesi successivi, non aveva destato alcuno "scandalo".Lasciamo perdere la politica e torniamo alle cose importanti, ai fatti. Luttazzi propone lo spettacolo di Decameron in monologhi teatrali, uno dei quali era presente come inserto in DVD nel Fatto Quotidiano (giornale di Padellaro, Travaglio, Lillo, Beha...).Travolgente e dissacrante, spara a zero su tutto e su tutti, ed è impossibile non dargli ragione. Anche Luttazzi racconta una storia, fa paragoni, passa da battute tragicomiche e volgari di bassa lega a fini sottigliezze retoriche ancorchè citazioni colte. Lo stesso nome Decameron si rifà all'opera di Boccaccio, anch'essa vittima della mordacchia dei poteri forti, in questo caso, la chiesa.Nel programma televisivo il comico romagnolo dispone di mezzi e fondi per alternare monologhi a sketch a volte grotteschi a volte nonsense. Al centro dell'opera la vita stessa, vista dall'interno, interpretata appunto, tenendo conto di Sesso, Politica, Religione e Morte. Perchè proprio queste cose? Perchè l'essere umano ne è intrinsecamente legato, volente o nolente, da solo o attraverso la società, e sono nel consesso civile argomenti di cui ridere è difficile. O meglio, ridere dopo averne smascherata la consistenza, è difficile. Si, perchè, come ci insegna Daniele Luttazzi, le cose non sono mai come sembrano, non sono mai nobili, alte, gloriose, incomprensibili, basse e meschine. Sono semplicemente umane! Qui sotto trovate il link a un nonto sketch sulla chiesa e la pedofilia, interpretato magistralmente da quattro signor nessuno nei panni di Gorgia, Fedone, Menone e Timeo. Splendido.
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