Non c'è tempo della
vita che è inutile, non esiste il “tempo morto”, e tra tutti il
tempo delle attese è massimamente ricco e fecondo.
Una relazione
educativa è piena di attese. L'attesa è il tempo che appartiene a
chi lancia messaggi e propone progetti, attiva risorse e offre
modelli, ricco di pensieri e povero di azioni, l'attesa è il tempo
del “già fatto” e “non ancora prodotto”, del “seminato”
e non ancora “raccolto”, luogo privilegiato per la produzione
delle riflessioni e insieme a queste, dei ripensamenti, delle paure,
dei travagli, delle delusioni.
Declinare le attese
e riempirle di significati: aspettare e pensare, aspettare e
progettare, aspettare e sperare, aspettare e desiderare, aspettare e
sognare.
In questo tempo io
non ho certezze, solo la speranza nutre il mio desiderio.