Il ministro Fornero, nell'inviare la bozza del decreto esodati al ministro dell'economia, ha ribadito che considera chiuso il discorso sul numero degli esodati, che saranno autorizzati ad andare in pensione con i criteri previgenti a quelli della riforma delle pensioni.
La Fornero ha ribadito che il numero è fissato in 65000; quali categorie di ex-lavoratori saranno prese in considerazioni e quali saranno i criteri d'inclusione vengono spiegati in un ampio articolo apparso sul Messaggero. I sindacati non considerano chiuso l'argomenento così come alcuni portavoce del PD, che intendono riprenderlo nelle Commissioni Parlamentari.
L'esclusione dalla salvaguardia di numerosi lavoratori, i quali firmarono accordi aziendali in base ai previgenti criteri pensionistici, comporterà per le aziende due ordini di problemi:
- Diventerà praticamente impossibile firmare risoluzioni consensuali del rapporto di lavoro, con incentivo all'esodo, finalizzate al raggiungimento dei criteri di ottenimento della pensione, a meno che non vengano contemplate clausole di salvaguardia, in caso di riforme che cambiassero i criteri di cui sopra.
- Non sono da sottovalutare le dichiarazioni di Lamonica della CGIL, secondo cui non è da escludersi che le disparità di trattament,o che si verranno a determinare, possano dare vita anche ad una ampia e diffusa stagione di contenzioso legale.