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Decreto Imu 2013, ecco cosa accade con la rata di giugno

Da Mrinvest

Con il Decreto Imu 2013 vengono sgravati, per il momento, i proprietari di prime case non di lusso e di terreni. Ma molti contribuenti hanno già pagato

Decreto Imu 2013, ecco cosa accade con la rata di giugnoIl Decreto Imu 2013, che sospende il pagamento della prima rata dell’imposta di giugno per le prime case, è stato varato dal Governo in attesa che arrivi la più completa riforma del fisco sugli immobili. Se questa non dovesse arrivare, però, quanti avranno scampato la rata di giugno, dovranno pagarla entro il 16 settembre.
I fortunati, al momento, sono i proprietari di prime abitazioni non di lusso, chi possiede terreni e fabbricati agricoli e le case popolari. Mediamente, sui primi, l’Imu è costato nel giugno del 2012 un onere di

125 euro. Il Decreto Imu 2013 è il primo passo per una riforma del sistema di tassazione che dovrebbe tenere conto dei redditi più bassi.

Non vale lo stesso discorso per i proprietari di seconde case e per le abitazioni di lusso su cui, non solo continuerà a gravare l’onere che mediamente ammontava a 818 euro nel 2012 ma, per compensare il mancato gettito di circa 2 miliardi per la sospensione dell’Imu sulle prime case, non è escluso che su di essi si possa abbattere un ulteriore aggravio fiscale.

Il Decreto Imu 2013 mette in seria difficoltà anche i proprietari di immobili ad uso commerciale. Qualora negozi e capannoni non rientrino per legge nella più ampia definizione di “attività produttiva”, il pagamento dell’IMU non potrà essere dedotto fiscalmente, come accade oggi con l’Irap.

E non ci sarà alcuno sgravio nemmeno per i fabbricati industriali e i capannoni, che in un primo momento si vociferava potessero essere sottratti alla rata di giugno. Semmai la riforma, che verrà varata entro il 31 agosto, potrebbe consentire la deducibilità dall’Ires dei pagamenti IMU.

Ma si presenta un altro problema. Una  stima del coordinatore della Consulta dei Caf (Centro di assistenza fiscale), Valeriano Canepari, mette in evidenza come circa 100 mila contribuenti italiani hanno già pagato l’Imu (Imposta municipale unica) sulla prima casa. Questi contribuenti dovranno rifare il 730 entro il 31 maggio, se non vogliono perdere quanto versato.

Staremo a vedere cosa succederà.


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