Defender of the Crown è uno di quei titoli epici che han fatto la storia dei videogiochi. E’ strano scrivere ancora di questo gioco in termini attuali, a quasi 30 anni dalla sua pubblicazione originale, ma il suo recente ingresso su GOG.com ci ha dato l’assist per parlare nuovamente di questo piccolo-grande capolavoro firmato Cinemaware.
QUALCHE CENNO STORICO… SUL GIOCO
Per chi non lo sapesse, Defender of the Crown fece smascellare un po’ tutti nel 1986 quando Cinemaware pubblicò questo strategico a turni semplice ai giorni nostri ma complicato all’epoca e soprattutto graficamente incredibile per quel periodo.
L’aspetto visivo, frutto di un lavoro certosino svolto da Jim Sachs con un programma di grafica piuttosto primitivo il Graphicraft. Sachs disegnò sostanzialmente pixel per pixel alla risoluzione di 320×200 a 32 colori le scene del gioco. Lo apprendiamo da Wikipedia, preziosa fonte di informazione laddove i ricordi non possono arrivare.
Per ovviare agli scarsi mezzi tecnici utilizzò la tecnica del Color Cycling (o se preferite, della rotazione dei colori della palette) per realizzare effetti come quelli dell’acqua che scorre o i riflesso del fuoco e così via. Presente anche nella mappa principale per definire il mare che circonda l’Inghilterra.
Di rilievo la sequenza del torneo medievale, una giostra che vede i cavalieri impegnati in una contesa per i soldi o per un territorio della mappa.
Tra l’altro, tale immagini sono fortissimamente ispirate, così come altre sequenze del gioco, al celebre film Ivanhone del 1952.
Durante i lavori per Defender of the Crown, Sachs ideo anche programmi per Amiga per assemblare più immagini IFF/LBM e fare delle animazioni. Celebre rimarrà il pennello animato (brush), per intenderci l’iconcina con la nuvoletta le lettere ZZ ad indicare l’attesa per il caricamento dei file.
Il sonoro venne affidato al musicista Jim Cuomo, noto nell’ambiente jazzistico piu che altro che seppe realizzare brani orecchiabili e memorabili. Imperiale il tema iniziale, ottime le altre di accompagnamento.
UN FLASH SULL’AMBIENTAZIONE DI DEFENDER OF THE CROWN
Solo un piccolo paragrafo per l’ambientazione di Defender of the Crown immerso nel Medioevo, in Inghilterra.
Corre l’anno 1149. Il Re è morto, la corona rubata e le fazioni di nobili insorgono per avere potere. Il gioco permette di scegliere tra quattro leader della fazione Sassone: Wilfred di Ivanhoe, Cedric of Rotherwood, Geoffry Longsword e Wolfric the Wild. E’ possibile inoltre chiedere l’aiuto di Sir Robert di Locksley (Robin Hood). Ovviamente il famoso nobile decaduto non potrà aiutare sempre.
Qualunque sia il nostro personaggio, ce la vedremo contro i Normanni (Brian de Bois-Guilbert; Philip Malvoisin; Reginald Front de-Boeuf; Edmund the Grim e Roger Falconbridge).
In questo clima di tensione è anche possibile che vengano rapite delle gentili donzelle. Queste sono: Rebecca of York; Katharine of Nottingham; Anne of Lancarshire e Rosalind of Bedford. Un mini-gioco ci permette di salvarle e di… sposarle.
Scopo del gioco è quello di conquistare i territori sotto la bandiera Sassone (sono circa una ventina) conquistando sia con la forza (allestendo un esercito potente alimentato dai soldi delle tasse dei vari territori posseduti), sia con le vittorie nei tornei.
Possibile anche assediare i castelli, a patto di avere un esercito con una catapulta, di depredare le altre fortezze con dei raid nei quali tre baldi spadaccini si intrufolano dentro le mura nemiche.
COSA OFFRE LA VERSIONE GOG
L’edizione GOG pubblicata il mese scorso offre due versioni del gioco. Quella su Amiga che ben conosciamo e quella su Pc EGA a 16 colori e CGA a 4 colori. Oltre alla colonna sonora di Jim Cuomo, ai manuali ed all’immagine simbolo del gioco offerta per l’occasione come immagine per il desktop.
Per le vostre orecchie consigliamo di giocare alla versione Amiga perché nel 1986 il sonoro dei Pc era qualcosa di secondario. Estremamente secondario. Presente l’auto-salvataggio che permette di riprendere la propria partita dal momento in cui si è staccato.
CONCLUSIONI
Si tratta di una operazione nostalgia. Certo, rimane il fatto che sia molto interessante poter giocare sul proprio Pc odierno ad un titolo quasi arcaico, che tra due anni “spegnerà” le 30 candeline e che nella sua lunga storia ha conosciuto il massimo del suo splendore soltanto con il titolo originale (uscito anche per Apple, Commodore 64 ed altri computer dell’epoca) su Amiga benché la storia ci insegni che si trattò di una versione non conclusa.
Gli sviluppatori in origine avrebbero voluto inserire più territori, più effetti grafici (le palle di fuoco per le catapulte durante gli assedi) e così via. Alcune di queste caratteristiche arrivarono nel sequel uscito su Amiga CD 32 che però non ebbe un grandissimo successo benché alcuni filmati illustrassero un titolo più solido graficamente ed infinitamente potenziato dal punto di vista sonoro.
E nemmeno il tentativo datato 2000 con Robin Hood: Defender of the Crown su PS2, Xbox e Pc Windows non ebbe un grosso seguito.
Il primo Defender of The Crown è comunque stato un capostipite. Molti strategici hanno copiato l’interfaccia, il modo di utilizzare la mappa e molto altro. Il primo Defender of The Crown è qualcosa di irripetibile e la sua essenza è stata catturata e riportata in questa versione GOG che offre anche la controparte Pc (EGA 16 colori e CGA a 4 colori) dell’epoca. Sarebbe stato bello poter aver a disposizione anche della versione Amiga CD 32, quel Defender of the Crown 2 che sostanzialmente sarebbero dovuto essere, almeno a livello di contenuti, l’equivalente del primo Defender of The Crown.
PREGI: La versione Amiga di Defender of the Crown. La versione Pc del gioco. Un tuffo nel passato. La colonna sonora di Jim Cuomo tra i contenuti extra.
DIFETTI: Forse qualche contenuto extra supplementare avrebbe giovato. Riproposizioni perfette di un gioco che dopo quasi 30 anni mostra chiaramente i suoi limiti contenutistici.
VOTO: 8/10 (di stima)