2009: Defendor di Peter Stebbings
Un uomo qualsiasi, Arthur Poppington, diventa il supereroe Defendor e setaccia le strade della città di notte in cerca del suo arcinemico, Captain Industry.
Detta così sembra l’ennesima riproposta hollywoodiana di qualche celebre fumetto trasformato in blockbuster, usuale giocattolone tutto effetti speciali e adrenalinico ritmo. Sbagliato.
Innanzitutto Defendor (presentato con successo al Festival di Toronto) non è un film statunitense ma canadese.
Le prime scene indicherebbero che siamo di fronte a una parodia di un genere sempre più di moda (il protagonista combatte i suoi nemici semplicemente con biglie scagliate con la fionda, succo di limone, vespe imprigionate in vasetti di vetro, nonché una mazza da trincea usata dal nonno durante la grande guerra…).
Impressione anche questa sbagliata.
Defendor (esordio alla regia dell’attore canadese Peter Stebbings) è il ritratto -a volte grottesco, a volte commovente- di un uomo isolato in una realtà che lo ha profondamente ferito e sconvolto e da cui si difende immergendosi in un sogno, per lui estremamente vero e serio: un disadattato che crede di aver dei superpoteri che lo rendano invincibile e che facciano di lui un supereroe destinato, come ogni supereroe che si rispetti, a combattere il male e a proteggere i deboli. Anima semplice e ingenua, Arthur si mette naturalmente perennemente nei guai, il che non gli impedisce di portare avanti -determinato più che mai- la sua missione di impavido giustiziere.
Non un film comico, ma una asciutta riflessione sull’attuale mondo disincantato dove il crollo di ogni illusione e di ogni certezza sembra trionfare, un mondo dove onestà e dignità tendono a latitare e finiscono per risiedere solo in un uomo da tutti ritenuto ritardato: un piccolo grande uomo che non rinuncia ad essere se stesso e che crede talmente nel proprio sogno fino a renderlo reale.
Chiaro il messaggio del film: “Chiunque può diventare un eroe se è disposto a sacrificare la propria vita per una giusta causa. I superpoteri esistono, e sono quelli che manifestiamo ogni giorno con le azioni, piccole o grandi che siano” (Vito Sugameli).
Giganteggia un prodigioso Woody Harrelson: una interpretazione perfetta la sua, una delle migliori performance attoriali viste ultimamente.
p.s.
Mea culpa per quanti hanno deciso di escludere il film dalla distribuzione nei cinema italiani, facendolo uscire direttamente in DVD.