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Defibrillatori nei condomini, bella Proposta di Anaci, fondamentale primo soccorso !

Da Maurizio Picinali @blogagenzie

Defibrillatori nei condomini, bella Proposta di Anaci, fondamentale primo soccorso !ROMA - Il 70% degli arresti cardiaci avviene in casa. Nasce da questa casistica del Suem 118 la proposta dell'Anaci (Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari) di dotare di defibrillatori i condomini.
Dopo i centri sportivi, i centri commerciali, i luoghi pubblici di grande affluenza, ora il defibrillatore potrebbe quindi trovare spazio anche tra le pareti domestiche in modo da garantire un soccorso tempestivo 'salva vita'.
La proposta, lanciata a livello nazionale durante il convegno ''Una gestione più razionale e sociale del Condominio'', prevede l'apparecchio 'salva cuore' in prima istanza in agglomerati con un'alta densità abitativa, e in seguito anche in edifici con un numero basso di unità.Defibrillatori nei condomini, bella Proposta di Anaci, fondamentale primo soccorso !Defibrillatori nei condomini, bella Proposta di Anaci, fondamentale primo soccorso !''L'idea ci era venuta già alcuni anni fa - spiega Pietro Membri, Presidente Nazionale ANACI - ma a causa degli alti costi non era fattibile come oggi. Ora si tratta di mettere a punto i dettagli di questo nostro progetto. Ci renderemo disponibili ad attivare un coordinamento tra le diverse realtà che operano nel territorio facendo riferimento anche per la formazione e aggiornamento''. Nel progetto ANACI, il Defibrillatore Semiautomatico verrà utilizzato da un 'soccorritore laico', cioe' un qualsiasi inquilino o meglio più di uno, per avere quindi la possibilità di una maggiore copertura.
Il defibrillatore semiautomatico è un'apparecchiatura grande come un I-Pad, economicamente accessibile, facile da usare perché funziona in automatico, e che attraverso l'erogazione adeguata di corrente elettrica, puo' 'riattivare' il cuore.
Intervenendo entro i primi entro 3 minuti dall'arresto cardiaco si riescono a limitare i danni al cervello e menomazioni anche gravi. Oltre i 10 minuti dall'arresto cardio-circolatorio non c'e' piu' niente da fare. Nei luoghi dove ci sono volontari extraospedalieri che conoscono le manovre salvavita si arriva al 35% di vite salvate.fonte ansa 10 luglio 2013


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