Magazine Diario personale
In passerella tra le novità della collezione le Merveilles del sarto-stilista, come lui stesso ama definirsi, spiccano le sete e i satin elasticizzati, sontuose cappe da indossare in chiesa per coprire le scollature e le trasparenze degli abiti. Per l’uomo innovativo, nei tessuti, uno shantung rovesciato per ottenere una maggiore versatilità e leggerezza.
Lo stilista Bruno Caruso, napoletano di nascita ma con esperienze di studio internazionali, tra cui annoveriamo Parigi, ama definirsi un artigiano del lusso. Le sue creazioni sono ispirate da Fausto Sarli, al quale si sente vicino nei tagli e nelle asimmetrie delle creazioni. "Ho imparato molto da lui - dichiara lo stilista - grazie anche alla sua schiettezza ed alla sua franchezza tutta napoletana che non gli impediva di perdere spesso le staffe. Sarli sosteneva che uno stilista doveva prima di tutto saper cucire, conoscere le stoffe e saper rubare il mestiere alle premiere". Ed è proprio dalle premiere, dalle sarte di laboratorio che ha imparato le tecniche della tradizione sartoriale. Il suo stile è semplice e prezioso. Disegna linee sobrie e leggere ma sceglie tessuti e ricami pregiati, perle e pietre che impreziosiscono le stoffe e fanno delle sue creazioni dei veri e proprio capolavori di eleganza. Riesce a coniugare, in un gioco di opposti, la bellezza delle linee classiche e statuarie, all'effervescente eleganza della diva da red carpet. La collezione da sposa è ispirata agli anni '30 e '40, che lui stesso definisce la più bella stagione della moda e che vede l'attrice Rita Hayworth la sua musa ispiratrice. L'innovazione p nei tessuti, grazie alle sete e ai satin elasticizzati, che accompagnano il corpo. Non mancano i pizzi, tanto amati dallo stilista, così come le sontuose cappe da indossare in chiesa per coprire le scollature e le trasparenze degli abiti. Le lunghezze sono variabili, ma il lungo predilige quasi sempre lo strascico. Il bianco seta viene affiancato da un caldo e prezioso color miele. La collezione dedicata alla gran sera inventa abiti corti e bombati, che Bruno Caruso ha disegnato ispirandosi agli anni '50 e '60 e che trovano quale ideale modello la bellezza semplice e raffinata di Audrey Hepburn. Gonne a godet, morbide e rotonde si abbinano a corpetti aderenti con profonde scollature o con linee asimmetriche monospalla. Grandi fiori a rilievo impreziosiscono i tessuti satin, pizzo e merletto che si accompagnano al tulle. Blue, silver, oro e nero restano i colori preferiti di Bruno Caruso per la sera che propone, però, anche un dolce rosa cipria ed un sensuale rosso Valentino. Le collezioni da uomo, invece, sono con linee pulite e delicate, ispirate a quelle classiche della sartoria napoletana, della quale è grande interprete e fedele conservatore. Classici anche i colori nero, blu scuro e grigio carico. Innovativo, invece, nei tessuti propone uno shantung rovesciato per ottenere una maggiore versatilità e leggerezza.
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