Ci incazziamo perché in televisione ci fanno vedere extracomunitari e turisti sulla pubblica strada che sniffano coca, orinano, defecano, che usano le nostre bellissime fontane per tuffarsi o fare estemporanei bidet, che utilizzano le scalinate di chiese e musei come luoghi per improvvisare un pic-nic, lavano i panni nei Navigli milanesi oppure – coraggiosamente, aggiungo io – fanno il bagno nei canali di Venezia.
La colpa principale è però nostra perché dobbiamo riconoscere obiettivamente che le nostre città sono sporche, quale più, quale meno.
Sia in centro di Roma che di Firenze ho visto personalmente girare grosse pantegane (forse per via del Tevere e dell’Arno), e anche senza arrivare ai livelli di Napoli, pure le altre grandi città non brillano certo per la pulizia (pure la mia Bolzano, che tempo addietro era un gioiellino sta degradando) ed inoltre molti edifici pubblici e monumenti sono imbrattati e deturpati dai graffiti.
Questo perché da noi manca l’educazione di base che dovrebbe far considerare i beni pubblici come “cosa di tutti”, quindi da salvaguardare anziché “roba di nessuno” della quale ciascuno può disporre come e quando crede.
Ho girato varie capitali e grandi città straniere (Vienna, Amburgo, Amsterdam, Budapest, Berlino, Monaco, Copenhagen tra le altre ) e mai ho visto il degrado che alligna nelle nostre città e mai ho notato comportamenti deleteri come quelli che si vedono in televisione. Questo perché se qualcuno entra in un luogo ordinato e pulito si sente in imbarazzo a lordarlo, ma se gli stessi abitanti non si curano di mantenere ordine e pulizia, pure gli altri si sentiranno autorizzati a fare altrettanto, se non peggio.
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