La notte ha recluso le ore del giorno
nella parte del corpo chiamata “ricordi”.
Se io fossi già una persona migliore
me ne andrei a letto senza più pensare.
Ma sono peggiore di ieri, lo so, e per questo
sto sveglia a contare nei polsi
le facce di quelli che mi hanno ferito
avant’ieri, da un anno, oppure anni fa.
E a chi ama perfino la mia nera ombra
ho risposto con sterile sufficienza.
È vero che Dio ci manda i nemici
a insegnarci umiltà e perseveranza.
Adesso nel mare che immagino scuro
annego me stessa, un bicchiere e il muro.
Rinnego il passato, restauro il futuro
con chili di oro e angeli in braccio.
Ma sono me stessa, e neanche mi abbasso
vedendo gli errori – tra i tanti – che faccio.
Divento nemica di chi mi calpesta
e giuro vendetta a chi non mi saluta.
Il giorno ha portato amici e nemici
ma resta quell’uomo che mi ama soltanto:
io resto con lui, siamo soli nel raggio
di centotremila chilometri e oltre.
Supereremo perfino la morte
è questo, coraggio, che mi fa dormire.
Riguardo poi quelli che ignorano me,
rimangano soli a vegliare per me.
Ornella Spagnulo
- quasi una canzone rap -