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Dei pennarelli e del pavimento.

Da Wising
Stamattina eravamo a casa Cigolino e io.
Io, indaffarata nei miei scatoloni, continuavo a chiedermi quanto tempo mi avrebbe concesso prima di dare chiari segni di noia.
Invece.
E' stato bravissimo.
Ha guardato i cartoni animati; ha svuotato la cesta dei giochi; ha giocato con l'acqua del bagno; inseguito il gatto; si è arrampicato sui mobili, ha rovesciato le bolle di sapone e soprattutto ha colorato benissimo tutto il pavimento, felice.
Io non ho avuto una crisi di nervi e anzi ho fatto diverse cose.
In fondo è facile gestire i bambini, basta lasciarli liberi di fare ciò che vogliono.
Ironia a parte, mi chiedo spesso come gestire la sua urgenza espressiva e il nostro pavimento; i suoi colori e le nostre maglie. Al momento la soluzione sono i pennarelli lavabilissimi, quelli che vanno via già con l'acqua, che basta passare lo straccio e tutto torna come prima.
Ho stabilito tra me e me i limiti: muri, divano, poltrone, lenzuola, tende sono off limit e Cigolino pare aver capito. Verrò smentita, lo so, ma al momento sembra funzionare.
Ho considerato che mi porta più fatica stare attenta a ogni sua mossa che lavare il pavimento.
Ho pensato che troppi no tarpano le ali, ma che tutti sì sfiancano (i genitori).
Poi ho letto questo articolo e tutta la mia mammità ha vacillato per un istante.
Dunque. Jessica Valenti, femminista americana, dice che il lavoro di genitori è frustrante e fa male a tutto: all'umore, alla vita di coppia, a quella professionale. Le persone intelligenti, secondo lei, non dovrebbero fare figli, fare figli rende le persone meno felici e depressi.
Se ragioniamo con la sola logica, freddissima, forse.
Ragionando da persone e non da macchine, la dichiarazione non è accettabile.
Unico punto salvabile di questa teoria, ne parlavamo anche ieri, è quando dice «Serve una società con tanti padri e madri per ogni bambino, come avviene già negli asili e nelle famiglie allargate».
I figli di tutti, tutti che salvano i genitori dallo stress genitoriale. Non è chiaro chi dovrebbe salvare i bambini dallo stress di non avere punti di riferimento stabili, ma questo è un altro discorso.
Mi chiedevo quando sarà possibile avere una visione equilibrata, naturale e senza pregiudizi dell'essere genitori. O è la cosa più meravigliosa del mondo o la dannazione, non ci sono mezze misure.
Lo stesso vale per il NON essere genitori. Che sia per avversa sorte o per scelta.
Sulla famiglia si fa molta, troppa filosofia. Poi poca, pochissima pratica.
Non è tristemente stravagante come situazione?

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