Del caso Robert Galbraith
Creato il 15 luglio 2013 da Vocedelsilenzio
Ormai lo saprete tutti, ma io lo riporto perché volevo fare le mie considerazioni.E' notizia di ieri che la Rowling, ovvero la mamma di Harry Potter (ma che lo dico a fare), abbia pubblicato, circa un paio di mesi fa, un romanzo sotto falso nome.Travestitasi da Robert Galbraith, ha dato alle stampe il 30 aprile The cuckoo's calling, una crime story che dovrebbe essere la prima di una serie.Tutto fila liscio fino a quando il Sunday Time 'scopre' che dietro questo signorotto si nasconde in verità la zia Rowling, la notizia viene data alle stampe, l'autrice, messa alle strette, confessa e il romanzo schizza in cima alle classifiche!Ora, al di là del fatto che io sono FELICISSIMO per la possibilità di leggere così presto un nuovo lavoro di una delle autrici che maggiormente stimo, mi è capitato anche di trovare svariati commenti e articoli che vedono in questa vicenda della rivelazione una mossa per aumentare le vendite del volume in questione.E ok, probabile che sia così, però mi sento di esprimere qualche pensiero puramente personale, quindi privo di prove e che potrebbe essere completamente falso, sulla vicenda. O meglio, sui commenti alla vicenda.1. Sarebbe una cosa così strana che la Rowling volesse scrivere qualcosa senza mettere il suo nome in copertina? Lei ha dichiarato che si è trattata di un'esperienza liberatoria e... e io le credo. Nel senso che c'è sempre così grande attesa attorno a determinati nomi, così grande attenzione, e lanci in così grande stile che, beh, io ritengo probabile che una persona possa voler non dico ricevere giudizi 'liberi', ma se non altro vivere in maniera più rilassata la lavorazione, la pubblicazione, le reazioni dei lettori...Lo farei pure io. Ma non sono la Rowling.2. Tutti a gridare all'autrice che vuole vendere. Vendere di più. SUBITO! Ecco, io mi permetto di dubitare. Dubito che sia stata la Rowling a svelare l'arcano per il solo scopo di voler vendere qualche milione di copie. E ne dubito perché la Rowling è una persona ricca, molto ricca, che non ha bisogno di avere altri soldi (anche perché immagino che parte di quelli che ha siano già investiti in qualche cosa che le rende un patrimonio costante).Io la vedo così, per esempio: la Rowling vuole fare questa esperienza liberatoria. L'editore è titubante, ma lei insiste. L'editore accetta, e lo fa ben sapendo che prima o poi potrà svelare questo segreto e guadagnarci.Sì, secondo me è l'editore quello che ha davvero da guadagnarci, perché l'editore è un'azienda e avere una gallina dalle uova d'oro tra le mani, ma tenerla a fare semplici uova di cioccolato, beh... queste mani prudono!Probabile quindi che la faccenda sia almeno in parte pilotata, però io la vedo pilotata dall'editore, e non dall'autrice. La stessa Rowling ha dichiarato che sperava di tenere riservata la cosa ancora per un po'. Ancora per un po', non per sempre. Questo vuol dire che lei stessa sapeva benissimo che il suo vero nome doveva essere svelato, prima o poi. D'altra parte, se anche il libro avesse venduto molto fin da subito, sarebbe stato in grado di vendere quanto venderà ora? Ovvio che no. Ovvio anche che io, editore, lo voglio sfruttare al massimo.3. Stiamo sempre a commentare. Abbiamo sempre la nostra da dire. Le nostre parole sono sempre verità assoluta. Sì, pure io dico la mia verità assoluta. XD4. A me non frega niente, e attendo di scoprire chi, come e quando pubblicherà nello stivale il famoso volume! Che poi è l'unica cosa importante.
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