L’amore perduto, quello che ci faceva battere il cuore, che ci teneva svegli la notte, che ci infiammava e spegneva come piccoli incendi… Da un po’ di tempo non provo più questa emozione: storielle banali, ragazze leggere come i loro nomi che, per omologarsi, perdono la loro identità e anche il mio interesse. Ma quando rivedi l’amore vero? Buona lettura!
L’ultimo articolo che parlava d’amore risale a qualche mese fa, ormai mi stavo preparando a qualche avventura estiva quando all’improvviso un flashback: mentre sto facendo le scale del bowling vedo una ragazza con i capelli corti neri (compagna di banco del mio primo amore, appunto), e subito dopo vedo due gambe lunghissime con alcuni tatuaggi che ricordo precisamente. Il dubbio è forte, è lei o non è lei? Onde evitare figure barbine me la studio un po’ da lontano, vedo come si muove, la guardo di profilo: è lei.
Sono passate almeno 4 ragazze (ovvero 4 storie altrettanto belle) ma lei è lì, e ora come allora mi sconvolge dentro: la sua spregiudicatezza, la sua libertà di pensiero, i capelli lunghi e ricci neri (con punte rosse) e due gambe lunghissime, con piccoli tatuaggi. Quando si gira di schiena noto un angelo, di profilo noto il naso e l’apparecchio ai denti (nobody’s perfect): sono sicuro al 95%, vado e la saluto e così si parla del più e del meno, una conversazione leggera leggera come l’aria della sala aperta sull’esterno.
Il top che indossa mostra una foto in bianco e nero con una scritta, il fisico è sempre slanciato e ben tornito: se non è cambiata “di testa” è ancora la ragazza che conoscevo. Parlando scopro che ha trovato un lavoro, che esce con i suoi compagni dell’ultima classe che ha avuto, ho la conferma che è ritornata single, ormai gioco di rimessa: evito volutamente l’atteggiamento del “provolone” e butto come una battuta il fatto di offrirle una rosa dal pakistano, immancabile comparsa che trotterella sorridente tra i tavoli azzurri dei vari biliardi.
Se dovessi definirla direi che la tigre è l’animale che più le si addice: libera, indipendente e graffiante alle volte, dolce ed estremamente sensuale con chi riesce ad accedere al suo cuore. Lei fa parte di quelle ragazze che basta buttare uno straccetto addosso e sono belle comunque, non ha bisogno di chissà che cosa. Il fisico parla, i suoi gesti, il suo sguardo profondo, la sua risata: sono passati 5 anni dall’ultima volta che ci siamo visti.
Al momento dei saluti ho buttato lì la solita frase, non perdiamoci di vista fammi uno squillo se ti va, vediamoci per bere qualcosa e così via… Inutile tentare di essere quelli che non si è: meglio esser sinceri che falsi ipocriti.
Dirle che non mi piace più sarebbe mentire spudoratamente, candidarmi come fidanzato abbastanza comico (non ci vediamo da 5 anni): l’unica cosa in cui posso sperare (abbastanza ardua) è sperare che abbia voglia di riprendere quel dialogo interrotto, quelle parole non dette che ora, complice anche una diversa maturità da parte mia, potrebbero uscire con la giusta dose di coraggio e senza slanci patetici.
Del perduto amore, a vostra insaputa, possono ritornare i colpi di fiamma: ma ci si può ancora scottare come la prima volta?
Ai posteri la sentenza, alla sorte l’esito finale su questa vicenda. Concludendo vi lascio sfumando sulle note di Fotoricordo dei Gemelli Diversi, enjoy it e bonne chance mes amis!
Gemelli Diversi – Fotoricordo
Marco