Refrattaria da sempre all'acquisto di cose di marca, per non parlare dei beni cosiddetti di lusso, Minerva ha imparato nel corso del tempo a difendersi sempre più dal dipendere da strutture che prevedano il ricorso a denaro, alla produzione seriale e alle mode del momento, e predilige decisamente far fronte quanto più possibile alle proprie necessità per il tramite d'un felice baratto :-)
Il baratto è lo scambio senza denaro di beni/servizi/competenze. Vi sono già molti che ormai si muovono in questa direzione, negli ultimi tempi, poiché cambiare prospettiva almeno parzialmente su quali siano i propri bisogni/desideri reali - dopo aver riflettuto su ciò che realmente ci fa stare bene - e su come procurarseli senza sacrifici particolari può farci stare bene malgrado siamo amministrati da farabutti che ci hanno dissanguato:
- baratto di beni (intrisi della storia di qualcuno che li ha usati per un certo periodo di tempo e che nel momento in cui li ricevo, nello scambio con l'altra persona, entrano a far parte della mia storia) che ormai si può fare e vivere ovunque in modi più o meno organizzati [dalle feste tra amici in casa, a veri e propri contesti pubblici per il tramite di specifiche associazioni che li promuovono (a Torino per esempio c'è Senza Moneta, nel cui sito troverete semplicissime informazioni di buone prassi cui ispirarvi per organizzare eventualmente i vostri scambi), ma anche online con per esempio Zero Relativo]
- baratto di servizi (pensiamo all'intero sistema delle banche del tempo, dove tu stiri per me e io tengo i tuoi figli al doposcuola, ma anche ai sempre più frequenti tandem linguistici, ovvero scambi di lezioni gratuiti di insegnamento di lingue straniere e via dicendo)
- baratto di competenze (pensiamo a tutti i workshop e i barcamp che ormai sorgono a ogni occasione, in cui ci si scambia informazioni e conoscenze rispetto a esperienze specifiche, dal "come cambiare una lampadina o fissare una mensola" a "come fare un blog" alle buone prassi per la partecipazione dal basso alla vita/politica della società e via dicendo).
Minerva non ha un soldo, ma si sente ricca e pure felice in questo suo vivere ai 'margini' e 'nonostante' un sistema che ai suoi occhi è sempre più di controllo, oppressione e mortificazione che cerca ogni giorno di spremerla di più e renderla misera, infelice e impotente. Un po' più carina di Tank Girl e decisamente più aggraziata di lei, indosso gli stessi anfibi e sento che queste mie azioni non fanno solo bene a me ma sono anche calcetti quotidiani che tiro alle colonne portanti d'un sistema nella speranza che diventino sempre più friabili...