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Del piacere del baratto

Creato il 21 novembre 2011 da Minerva Jones
Del piacere del barattoTra Minerva e lo shopping non vi è un ottimo rapporto, e di norma questo rappresenta per lei una probabile frustrazione nel momento in cui le manca qualcosa, perché davvero acquistare cose - quando lei ignora tutti i processi produttivi che vi stanno dietro - le pesa profondamente.
Refrattaria da sempre all'acquisto di cose di marca, per non parlare dei beni cosiddetti di lusso, Minerva ha imparato nel corso del tempo a difendersi sempre più dal dipendere da strutture che prevedano il ricorso a denaro, alla produzione seriale e alle mode del momento, e predilige decisamente far fronte quanto più possibile alle proprie necessità per il tramite d'un felice baratto :-)
Il baratto è lo scambio senza denaro di beni/servizi/competenze. Vi sono già molti che ormai si muovono in questa direzione, negli ultimi tempi, poiché cambiare prospettiva almeno parzialmente su quali siano i propri bisogni/desideri reali - dopo aver riflettuto su ciò che realmente ci fa stare bene - e su come procurarseli senza sacrifici particolari può farci stare bene malgrado siamo amministrati da farabutti che ci hanno dissanguato:
  • baratto di beni (intrisi della storia di qualcuno che li ha usati per un certo periodo di tempo e che nel momento in cui li ricevo, nello scambio con l'altra persona, entrano a far parte della mia storia) che ormai si può fare e vivere ovunque in modi più o meno organizzati [dalle feste tra amici in casa, a veri e propri contesti pubblici per il tramite di specifiche associazioni che li promuovono (a Torino per esempio c'è Senza Moneta, nel cui sito troverete semplicissime informazioni di buone prassi cui ispirarvi per organizzare eventualmente i vostri scambi), ma anche online con per esempio Zero Relativo] 
  • baratto di servizi (pensiamo all'intero sistema delle banche del tempo, dove tu stiri per me e io tengo i tuoi figli al doposcuola, ma anche ai sempre più frequenti tandem linguistici, ovvero scambi di lezioni gratuiti di insegnamento di lingue straniere e via dicendo) 
  • baratto di competenze (pensiamo a tutti i workshop e i barcamp che ormai sorgono a ogni occasione, in cui ci si scambia informazioni e conoscenze rispetto a esperienze specifiche, dal "come cambiare una lampadina o fissare una mensola" a "come fare un blog" alle buone prassi per la partecipazione dal basso alla vita/politica della società e via dicendo).
Anche in quest'ultimo giro di lavoro, Minerva è stata esposta a situazioni del genere e per l'ennesima volta s'è resa conto che molta della qualità delle nostre vite può passare attraverso forme di ricchezza che ci riempiono la mente, il cuore, i sensi, gli occhi e quindi possono entrare in noi e darci piacere ben più in profondità di un anonimo oggetto esposto in una vetrina. In tal modo ha recuperato, barattando vecchi foulard, contenitori usati in vetro blu per il bagno, sciarpe nere con frange e perline, nonché una bella borsa in tela decorata che ha subito riempito di marmellate autoprodotte di fichi e albicocche. E tutto ciò che ha dato e ricevuto aveva una storia, così che - intrise di quella - ora per un po' faranno parte della mia vita e un po' di quella si infonderà in loro fino al prossimo scambio. Così come per ogni scambio effettuato ha conosciuto altre persone - vere, reali, concrete e piene d'immaginazione - rimediando altri inviti, altre proposte, altri sorrisi.
Minerva non ha un soldo, ma si sente ricca e pure felice in questo suo vivere ai 'margini' e 'nonostante' un sistema che ai suoi occhi è sempre più di controllo, oppressione e mortificazione che cerca ogni giorno di spremerla di più e renderla misera, infelice e impotente. Un po' più carina di Tank Girl e decisamente più aggraziata di lei, indosso gli stessi anfibi e sento che queste mie azioni non fanno solo bene a me ma sono anche calcetti quotidiani che tiro alle colonne portanti d'un sistema nella speranza che diventino sempre più friabili...


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