Del Piero: “Andare via è stato un trauma, ma la Juve può vincere ancora!” - A Torino lo chiamano ancora Capitano, con la “C” maiuscola perché da lì, in fondo, non se n’è mai andato. Alessandro Del Piero è ripartito per l’Australia dopo la preparazione estiva svolta a Jesolo con i compagni di squadra del Sidney. E’ stato un bagno di folla durato quasi due settimane, dal 4 agosto un continuo affluire di tifosi ed estimatori di Alex che hanno riempito la piccola cittadina di Jesolo. Una vera e propria calamita di passione è stato in queste due settimane, per le oltre due mila persone che quotidianamente acquistavano il biglietto per vedere da vicino Pinturicchio.
Concedendosi ai microfoni della Gazzetta dello Sport Del Piero è tornato a parlare della Juventus, partendo come spesso accade dal suo addio. “E’ inevitabile pensare al mio addio come un trauma. Non potrebbe essere altrimenti”. Poi una frecciatina a Tevez che ha sulle spalle il ”suo” numero 10: “E’ stato gratificante sapere che nessuno dei miei ex compagni ha voluto il numero 10. E’ stato un bel gesto”. Tevez invece non ha avuto troppi problemi a metterselo sulle spalle, ed ora i tifosi si attendono che onori le aspettative.
C’è poco tempo, però, per i rammarici. Del Piero è convinto che la Juventus sia ancora la squadra più forte: “La Juve può fare ancora molto bene. Sono ben attrezzati per vincere il terzo scudetto di fila e lottare per la Champions League”. Lui invece è vicino a dire addio al calcio giocato, le scarpette si stanno avvicinando al muro e lui stesso conferma: “Deciderò cosa fare tra gennaio e febbraio. Ascolterò la testa ma anche il fisico”
E’ tornato a giocare tra i campi dell’Appiani, struttura che lo accolse quando ancora Del Piero era un bambino pieno di speranza e talento. In tribuna a vedere l’amichevole del Sidney c’era anche mamma Bruna. Un po’ come un cerchio che si chiude, con un lieto fine. Perché di fatto questo è stato. Pazienza se alla Juventus l’hanno scaricato (e neanche troppo bene), il passato non si cancella, specie se il passato sei tu a scriverlo.
L’ultimo saluto di Alex è per chi, in questi giorni, gli ha ricordato come i giocatori passano, ma le bandiere restano: “E’ difficile che si creino certe sinergie in modo così rapido e naturale, ma tutti hanno fatto la loro parte e il successo è dipeso anche da questo. Vorrei ringraziare tutti per l’affetto che mi hanno mostrato e mio fratello Stefano che ha reso possibile tutto questo”