La mia recente operazione all'illice sinistro, nato, ahilui, a martello, mi ha fatto riflettere su alcune tematiche di estrema importanza, prima fra tutte l'importanza di un tacco. Prendendo spunto dal famoso detto "Sotto la quarta non è vero amore", ebbene, sotto (almeno!) i 5 cm non è vero tacco. La postura, l’eleganza, il portamento, la proposta di décolleté, l'esercizio di contenimento della pancia, la curva della schiena, la prepotenza del quadricipite. Il tacco è tutto questo. Con il tacco tutto appare in una luce diversa. Una gonna svasata, un abito redingote (l’ho appena imparato, ci tenevo a citarlo…), un tubino, ma anche un semplice paio di jeans acquistano nuova eleganza se supportati da un bel paio di scarpe. Anzi, direi che soprattutto il jeans ne trae un vantaggio enorme, dato l'immediato effetto Brazil che il tacco dona al posteriore, che se ne avvantaggia doppia e triplamente: acquista una bella forma a mandolino, si fortifica, perché ogni passo è un allenamento, ed è sublimato da quell'ancheggiare sinuoso che solo il tacco sa dare. Sono felice di poter annunciare che oggi il mio piede, la mia gamba, la mia coscia, il mio sedere e la mia schiena danno il bentornato al tacco 9 di una splendida scarpa, che ha sofferto di solitudine e sindrome da abbandono tutta l'estate. E io con lei.
Pubblicato da LaLocandiera | Commenti (1) Tag: donne, scarpe, bellezzaMagazine Società
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